Matrimonio, “processo più breve”

Pratiche gratuite, più rapide, ruolo centrale del vescovo: queste le tre grandi novità introdotte dal Papa con la riforma del processo matrimoniale annunciata martedì 8 settembre. Con due lettere motu proprio Bergoglio cambia il processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio nel Codice di Diritto Canonico, a tre secoli dalla riforma di Benedetto XIV. Come cambia la Sacra Rota: si potrà chiedere l'assistenza di un avvocato d'ufficio, gratuito sotto un certo reddito; viene eliminata la doppia sentenza per snellire l'iter delle cause che oggi durano fino a 10 anni; nei casi in cui gli argomenti per la nullità del matrimonio siano “particolarmente evidenti” ci sarà un processo breve e il giudice sarà il vescovo, che avrà quindi un ruolo centrale.

Si riconosce nell'iniziativa di Francesco il nesso con il Sinodo: la maggioranza dei padri sinodali, nell’ottobre scorso, “ha sollecitato processi più rapidi ed accessibili”. “La carità e la misericordia esigono che la stessa Chiesa come madre si renda vicina ai figli che si considerano separati”, ha detto il Papa spiegando le motivazioni di questa “spinta riformatrice”: “L’enorme numero di fedeli che, pur desiderando provvedere alla propria coscienza, troppo spesso sono distolti dalle strutture giuridiche della Chiesa a causa della distanza fisica o morale”.

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