“Il Vangelo ci fa bene”

Lo stupore e la gioia della Resurrezione nella vita. Lotta alla fame e alle malattie conforto agli indifesi e a coloro che sono stati rapiti

“In questa settimana, ci farà bene prendere il libro del Vangelo e leggere questi capitoli che parlano della resurrezione di Gesù. Ci farà tanto bene! Prendere il Libro, cercare i capitoli e leggere quello”. Sono parole di Papa Francesco al momento della recita del “Regina Coeli” che nel periodo pasquale sostituisce l'Angelus. Sulla lettura del Vangelo Francesco ha insistito per tutta la Quaresima promuovendo anche la distribuzione del sacro testo in Piazza san Pietro. Ad ascoltare il suo augurio pasquale che ha scatenato la piazza e le vie circostanti con un prolungato applauso c'erano più di 200 mila persone. Milioni lo stavano seguendo in mondo visione e in web cogliendo nelle sue parole l'intimo e semplice saluto come una carezza, come lo si sentisse per la prima volta: “Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Buona Pasqua!”, aggiungendo in greco: “Cristòs anèsti!-Alethòs anèsti!” “Cristo è risorto!-E' veramente risorto!” E' fra noi, qui, in piazza! In questa settimana possiamo continuare a scambiarci l'augurio pasquale, come se fosse un unico giorno. E' il grande giorno che ha fatto il Signore”. E' quanto succede fra parenti, fra amici e conoscenti in ritardo nelle strette di mano e nello scambio degli auguri che secondo Francesco devono essere caratterizzati dal sentimento dominante che traspare dai racconti evangelici di una “gioia piena di stupore, ma uno stupore grande! La gioia che viene dentro” che deve irradiarsi nei “pensieri, negli sguardi, negli atteggiamenti, nei gesti e nelle parole”. Da qui l'invito a rileggere il Vangelo perché “in questa settimana- dice ancora Francesco – ci farà bene pensare alla gioia di Maria la Madre di Gesù”.

Come il suo dolore – ha affermato – è stato intimo, tanto da trafiggere la sua anima, così la sua gioia è stata intima e profonda, e ad essa i discepoli potevano attingere, quale fonte di speranza: “Lei, la Madre di tutti i discepoli, la Madre della Chiesa, è Madre di speranza”. Nella benedizione Urbi e orbi, papa Francesco ha invocato il Signore Risorto per sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e degli immensi sprechi “di cui spesso siamo complici” a protezione degli indifesi, soprattutto i bambini, le donne e gli anziani, “a volte fatti oggetto di sfruttamento e di abbandono”. Ha ancora ricordato i fratelli colpiti dall'epidemia di Ebola in Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia e quelli affetti da tante altre malattie “che si diffondono anche per l'incuria e la povertà estrema”. Il Papa chiede poi consolazione per quanti non possono celebrare la Pasqua con i propri cari “perché strappati ingiustamente ai loro affetti, “come le numerose persone, sacerdoti e laici, che in diverse parti del mondo sono state sequestrate” e conforto per coloro “che hanno lasciato le proprie terre per migrare in luoghi dove poter sperare in un futuro migliore, vivere la propria vita con dignità e, non di rado, professare liberamente la propria fede”. Si tratta di una lungo elenco di emergenze sociali, nessuna delle quali casuale, che include anche guerre ed ostilità grandi e piccole, antiche e recenti. Francesco ha citato in particolare “l'amata Siria” e la sua popolazione inerme bisognosa di aiuti umanitari e di persone che “abbiano l'audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo attesa” e poi l'Iraq, Isrealiani e Palestinesi impegnati nei negoziati, la Repubblica Centroafricana, la Nigeria e il Sud Sudan, nazioni martoriate da “efferati attentati terroristici” e da “violenze”, l'Ucraina. Per quest'ultima il Papa auspica che tutte le parti interessate, sostenute dalla Comunità internazionale, intraprendano “ogni sforzo per impedire la violenza e costruire, in uno spirito di unità e di dialogo il futuro del Paese. Un messaggio, quello del Papa che si era aperto con le parole dell'angelo alle donne: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. E' risorto…venite, guardate il luogo dove era stato deposto”.

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