L’avviamento al lavoro è uno degli obiettivi che “Il sentiero” pone all’interno del progetto individuale dei propri ospiti. “Abbiamo puntato molto sul discorso dell’avviamento al lavoro perché ci siamo accorti che le persone cercano lavoro in modo inadeguato, spesso non sono in possesso degli strumenti adeguati”, spiega Alberto Viola, responsabile della struttura e particolarmente “sensibile” a questo argomento anche perché di ricerca attiva del lavoro si occupa all’interno del Consolida, il Consorzio della cooperazione sociale trentina.

“Sempre più spesso – prosegue Viola – ci rendiamo conto che le persone non sanno compilare un curriculum vitae e non padroneggiano il mezzo informatico: oggi portare avanti una ricerca attiva del lavoro senza disporre di un bagaglio minimo di competenze è davvero difficile”.

Gli operatori della casa danno una mano a compilare il curriculum (“Oggi è quasi indispensabile il curriculum europeo, che dà una certa presentazione del candidato al posto di lavoro”), fanno conoscere i siti Internet dove si possono trovare le offerte di lavoro e aiutano a superare le difficoltà linguistiche (alcuni ospiti della casa sono stranieri). “In base alle aspettative, alle competenze e alle risorse della persona cominciamo la ricerca di un lavoro. E talvolta la indirizziamo piuttosto a corsi di formazione che la aiutino ad acquisire quei pre-requisiti che possano poi essere spendibili sul mercato del lavoro”, continua Viola.

“Nell’ultimo anno i risultati sono stati molto, molto buoni e ci confortano nel proseguire su questa strada. Sono passate da noi persone con professionalità anche molto buone, ma che per carenze di strumenti personali non riuscivano a fare una ricerca lavoro mirata e attiva”. E conclude: “Possiamo parlare di inclusione sociale se la persona si realizza anche nel lavoro. Perché il lavoro ci fa stare bene, ci dà un reddito e spesso diventa soluzione di molti problemi di queste persone”.