Là sui monti con… la joelette

Una giornata sui sentieri della Valsugana con la SAT e alcune realtà impegnate nel sociale

Sono saliti sulle pendici orientali della Panarotta in 130, una compagnia bella variegata: alcuni accompagnatori ed operatori SAT, persone con disabilità motorie, ipovedenti, persone con disagio mentale, operatori sociali. E 6 joelette, le speciali carrozzelle da fuori strada, a ruota unica, che grazie all’unione di una carriola e di una portantina consentono a qualsiasi persona disabile, anche totalmente dipendente, di percorrere sentieri di montagna e di sentirsi parte della natura d'alta quota, con l'aiuto di due o più accompagnatori.

Domenica 12 ottobre la SAT e l'Associazione Montagna Solidale hanno organizzato il 1° Raduno satino dedicato alle joelette ed ai gruppi che, all’interno del sodalizio, sono attivi nel promuovere la montagna come luogo di accoglienza e svago anche per soggetti con handicap e socialmente svantaggiati. Alla giornata hanno partecipato le sezioni SAT di Arco, Besenello, Civezzano, Fiera di Primiero e Folgaria, l’Associazione Estuario ed il Centro di Salute Mentale di Trento.

Il trekking è partito dal rifugio sociale Erterle: spingendo, trainando e accompagnando lungo il sentiero 372 le sei joelette (di proprietà o a disposizione delle sezioni SAT) il gruppo ha raggiunto la panoramica sella de La Bassa e, i più coraggiosi, la sommità della Panarotta. La prima escursione collettiva con le joelette, accompagnata da un insperato sole, si è conclusa al rifugio Erterle con una merenda offerta dall’Associazione Montagna Solidale. All'Erterle durante l'estate si sono alternati una ventina di ragazzi che hanno affiancato i due gestori, Isabella e Piero, nei lavori quotidiani del rifugio, dal servizio ai tavoli alla cura dell'orto. Sulla scia dell'esperienza estiva che ha eletto la località Cinque Valli a luogo di incontro delle diversità e crescita personale, questa giornata in compagnia delle joelette ha dimostrato ancora una volta quanto la montagna possa offrire a chi la vuole percorrere, ognuno con la propria fatica, concedendosi a tutti come spazio di spontaneità dove coltivare relazioni, condividere i propri limiti, anche fisici, aiutarsi nelle difficoltà e cercare un po' di benessere.

Con questa escursione collettiva la SAT ha dimostrato di sapersi mettere a disposizione della comunità e delle realtà sociali che frequentano la montagna, offrendo la propria esperienza. Chissà che questo evento non possa essere il punto di partenza di una rete ancora più fitta di conoscenze e collaborazione tra le varie Sezioni SAT e le associazioni che operano nelle disabilità e nel disagio sociale.

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