Produzione in calo, ma la castagna resta protagonista

Tutto è pronto a Roncegno per la “festa della castagna” che si terrà sabato 25 e domenica 26 ottobre. “La prima edizione della festa ebbe luogo nel lontano 1980 e tutti gli anni è stata riproposta”, spiega Beniamino Froner, presidente dell'associazione Produttori di Castagne di Roncegno da 35 anni. “Quest’anno raggiungiamo la 35^ edizione. Non avremo prodotto crudo da vendere, potremo proporre ai visitatori, che in certe edizioni hanno superato anche i 15 mila, solo le caldarroste”.

La produzione di Roncegno, in anni normali, si aggira intorno ai 100 quintali, dei quali circa l’80% viene conferito all'associazione che può contare circa 40 soci. La produzione di quest’anno sarà di circa il 10 – 15% in meno. “Il drastico calo è dovuto senza dubbio alla vespa cinese che, secondo l’Istituto Agrario di San Michele, può danneggiare fino al 30% del prodotto”, spiega ancora Froner. “In più quest’anno ci sono state le abbondanti piogge che hanno aggravato la situazione. E noi, per garantire il buon esito della festa, abbiamo dovuto rifornirci di castagne prodotte nella provincia di Cuneo”.

Nei due giorni di festa (funzionerà un servizio di bus gratuito con partenza dalla stazione di Marter e ritorno), oltre agli stand che proporranno prodotti tipici del Trentino, saranno offerti torte, castagnole e altri dolci, tutti a base di castagna. Sabato alle 17 nella sala riunioni della Cassa Rurale, inoltre, assieme all’Unione Castanicoltori del Trentino, l'associazione Produttori di Castagne di Roncegno organizza un incontro sulla coltivazione del castagno dove si parlerà anche delle sue malattie.

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