Successo della proposta di iniziativa popolare alla Fiera “Fa’ la cosa giusta”. L’obiettivo: 2500 firme entro il 15 dicembre

Ben 1500 firme raccolte in tre giorni allo stand allestito alla fiera “Fa' la cosa giusta”. Un bel passo avanti verso il traguardo delle 2500 firme, necessarie per far sì che il disegno di legge di iniziativa popolare “per la mobilità sostenibile in Trentino” venga portato alla discussione del Consiglio provinciale di Trento.

C'è soddisfazione nel comitato di cittadini “Mobilità sostenibile in Trentino”, che riunisce diverse associazioni attive sul territorio, promotore del disegno di legge. Presentato in occasione della Settimana europea della Mobilità sostenibile, a metà settembre, il disegno di legge mira a garantire a tutti il diritto di muoversi senza danneggiare l'ambiente e a invertire nell'arco di dieci anni le attuali scelte di mobilità, riducendo al 30% gli spostamenti in auto.

Nei 22 articoli del disegno di legge, i promotori propongono un sistema di mobilità “sostenibile, efficace ed efficiente”, attraverso la scelta del trasporto pubblico provinciale come struttura portante del sistema di mobilità e della mobilità collettiva per ridurre il numero delle auto, a favore di pedoni e biciclette.

Gratuità del trasporto pubblico, più spazio a bici e pedoni nelle scelte urbanistiche, promozione e potenziamento della mobilità collettiva (car sharing, car pooling) per ridurre la presenza delle auto, coinvolgimento dei cittadini nelle politiche di mobilità, istituzione di un osservatorio: sono i punti qualificanti del disegno di legge. Si vuole passare da un modello di mobilità tutto centrato sull’auto privata a un modello multimodale, con al centro il trasporto pubblico locale, affiancato dagli altri strumenti della mobilità sostenibile, come l’andare a piedi o in bici e la condivisione dei mezzi (ad esempio con il car sharing).

Da anni in Trentino si parla di mobilità sostenibile. “In in provincia di Trento non siamo all’anno zero, ci sono esperienze di car sharing e di bike sharing”, spiega Paolo Vergnano, intervistato ai microfoni di radio Trentino inBlu da Antonella Carlin. “Manca però un disegno globale, si procede per spot. Questo è l’appunto che come comitato muoviamo agli amministratori locali. Serve una visione globale del sistema”. Di questo si è molto discusso all’interno del tavolo istitutivo del comitato di cittadini promotore del disegno di legge. “Le attività, diciamo così, collaterali della mobilità sostenibile – car sharing, appunto, o bike sharing – se non sono supportate da un trasporto pubblico che funziona bene, non saranno mai capaci di incidere in maniera significativa”, continua Vergnano. “Le amministrazioni che hanno lavorato bene sul trasporto pubblico, hanno un car sharing e un car pooling efficaci, con risultati misurabili”. Le amministrazioni locali devono scoraggiare l’utilizzo dell’auto privata e informare sulle alternative possibili. “Si tratta anche di investire nell’informazione – osserva Vergnano – perché soltanto una popolazione informata potrà usare bene un trasporto pubblico che funziona”. Fondamentale il coinvolgimento dei cittadini: “La popolazione va coinvolta non dopo aver preso le decisioni, ma prima: così le cose funzionano molto meglio. Va sottolineato che spesso la popolazione locale ha delle idee su come devono e possono essere risolti i propri problemi. Per questo nel disegno di legge che proponiamo c’è l’idea di costituire un Osservatorio sulla mobilità sostenibile, che dovrebbe essere composto sia di addetti ai lavoratori sia di cittadini”.

La raccolta delle firme in calce al disegno di legge sulla mobilità sostenibile prosegue fino al 15 dicembre. Per informazioni ci si può rivolgere alle associazioni che aderiscono al Comitato promotore: Noi amici del trasporto pubblico, Comitato trasporto pubblico gratuito, Amici della terra, Wwf Trentino, Comitato per lo sviluppo sostenibile, Italia nostra, Transdolomites, Jungo, Trentino Arcobaleno, Federconsumatori, Donne Rendena, Fit Cisl, Uil trasporti, Filt Cgil, Orsa, Faisa Cisal.