La stella fra i popoli

“Alla fine della loro esperienza i Magi ritornarono gioiosi, ma per una via diversa da quella che avevano percorso all’inizio: erano infatti rinnovati dall’incontro con Cristo, così come ogni Eucaristia deve rinnovarci per le opere di bene, per l’annuncio missionario e divenire costruttori di un Regno ben diverso da quello di Erode: il Regno di Cristo che è Regno d’amore”.

La solennità dell'Epifania ha espresso ancora una volta una tensione missionaria e universale nella predicazione dell'Arcivescovo di Trento che ha celebrato al mattino in Santa Maria Maggiore davanti alle telecamere di Raiuno (si veda anche pag. 16) e nel pomeriggio in Duomo nell'appuntamento ormai tradizionale con le famiglie dei migranti. Con la regia di don Beppino Caldera e dei volontari di “Migrantes” si è insistito sul valore del dono – simboleggiato nel ricco offertorio – e della condivisione attraverso le offerte raccolte dai cantori della stella in queste settimane per sostenere le adozioni a distanza coordinate dal Centro Missionario. “E' il grande contributo – ha spiegato mons. Luigi Bressan – tramite la Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, che i ragazzi cristiani del mondo intero offrono per i loro coetanei più poveri, bisognosi di cure mediche, di scuole, di assistenza”. Questa fraternità in Duomo nel pomeriggio era resa visibile anche dalle bandiere multicolori e dalla presenza particolare di padre Edson, assistente nazionale dei peruviani che vivono in Italia, al fianco di mons. Bressan. Prossimo appuntamento per le comunità immigrate sarà a Mori il 18 gennaio alle 14 con la Giornata mondiale del migrante.

“L’Epifania è il punto più alto della prima manifestazione della presenza di Cristo nella storia dell’uomo”, ha ricordato l'Arcivescovo in Santa Maria Maggiore al mattino indicando l'esempio dei Magi che “ si mostrano in ricerca della salvezza, anzi del Salvatore”.

Bressan ha commentato poi l'attuale situazione socioculturale in Italia: “Viviamo un tempo di paura e instabilità, tanto che si constata che il numero delle nascite diminuisce e che chi pur avrebbe qualche mezzo non lo investe per imprese che darebbero lavoro; molti sono smarriti di fronte ad un sistema finanziario che non risponde a un’economia reale. Notiamo il diffondersi della disoccupazione e una realtà multiculturale che spesso fatica a integrarsi in una nuova sintesi. L’Epifania non è solo un magnifico racconto di altri tempi – che ha ispirato scultori, pittori e poeti – ma ci riporta alla situazione attuale e ci dice che dobbiamo avere la costanza di cercare il Salvatore, poiché egli si fa trovare da chi ha il cuore aperto”.

Infine, l'invito a rifuggire un “approccio materialista della vita, che esclude la dimensione spirituale e religiosa dall’esistenza dell’uomo moderno. Così la fede sarebbe, come dice papa Francesco, una ciliegina opzionale sulla torta e non il fermento della società e delle persone. Essa invece ci insegna a rispettare l’onestà, a praticare la dedizione al bene comune, a reagire a una diffusa prospettiva di vita che propone soltanto il denaro, ma così distrugge valori come il riposo, il tempo per la famiglia, il ritmo domenicale, l’equilibrio psico-fisico”.

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