Rintocchi di pace in San Pietro

La Campana “Maria Dolens” indicata a Capodanno da Papa Francesco come simbolo di pace

Rovereto – Fusa nel 1924 col bronzo dei cannoni di nazioni un tempo nemiche e poi benedetta nel 1965 da Paolo VI, “Maria Dolens” è la più grande campana in grado di suonare a distesa, cento rintocchi ogni sera. Ma ora sarà anche la più nota perché il primo gennaio di quest'anno è stata indicata in mondovisione da Papa Francesco come un simbolo a milioni di spettatori collegati per l'Angelus della 48° Giornata mondiale della Pace ed il suo potente scampanìo – solo il battacchio pesa circa 6 quintali – è arrivato dal colle di Miravalle nelle case di tutto il mondo.

All'alba del nuovo anno circa 300 persone hanno atteso il collegamento con Papa Bergoglio, l'ultimo dei grandi della terra (fra gli altri Alcide Degasperi, Madre Teresa, il Dalai Lama e Chiara Lubich) a rilanciare il simbolico monito del grande bronzo voluto nel primo dopoguerra da mons. Antonio Rossaro.

Quando Francesco si è affacciato al balcone su piazza San Pietro, fra i palloncini azzurri della marcia della pace di Sant’Egidio, l’emozione ha raggiunto anche i trentini (immancabili le penne nere), rappresentati dal sindaco di Rovereto Andrea Miorandi, dal presidente della Provincia Ugo Rossi con gli assessori Tiziano Mellarini e Sara Ferrari. “La pace è sempre possibile. Dobbiamo cercarla”, ha esordito il Papa, aggiungendo a braccio con il suo tono appassionato che “la nostra preghiera è alla radice della pace, la preghiera fa germogliare la pace”. Dopo aver affidato alla Madre di Dio la custodia della pace, ha esclamato : “Siamo collegati con Rovereto, nel Trentino, dove si trova la grande campana denominata “Maria Dolens“, realizzata in onore dei caduti di tutte le guerre e benedetta dal beato Paolo VI nel 1965. Tra poco sentiremo risuonare i rintocchi di quella campana”, ha annunciato, aggiungendo: “Che sia l’auspicio che mai più vi siano guerre – mai più le guerre! – ma sempre desiderio e impegno di pace e di fraternità tra i popoli”.

Quasi a completare il suo messaggio annuale contro “ogni schiavitù” (vedi sotto), il Papa all'Angelus aveva ribadito anche l'importanza delle agenzie educative: “Anche ci sono quelle belle scuole per la pace. Dobbiamo andare avanti con questa educazione per la pace”. Una sottolineatura puntuale rispetto alle iniziative avviate a Rovereto: “Per noi si tratta di una pista di lavoro privilegiata – osserva Alberto Robol, reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto, comprensibilmente felice di queste parole – in quanto da tempo operiamo sul fronte culturale ed educativo. Lo scorso anno – fra i 100 mila visitatori totali – abbiamo ricevuto accolto molte scolaresche delle scuole primarie e secondarie”. Ne sono testimonianza le letterine di pace e la mostra che quest'anno ha accolto nello spazio museale di Miravalle anche i pellegrini del “Sentiero della pace”, pure rilanciato dal collegamento televisivo. E il sogno di portare qui il Papa? L'invito è già stato inoltrato, da questo Capodanno di pace la Campana gli è certo più vicina.

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