La Grecia cambia rotta

“Il trionfo di Tsipras era scontato”, racconta Olimpia Kanellatu, presidente della Banca del Tempo di Trento

Stanca di una crisi economica che non sembra avere fine, impoverita, stretta nella morsa delle richieste dell'Unione Europea, che con i suoi finanziamenti ha finora evitato il tracollo finanziario del Paese, domenica 25 gennaio la Grecia si è affidata ad Alexis Tsipras, leader del partito della sinistra radicale Syriza.

Tsipras, forte del 36,34% dei voti che gli hanno fatto conquistare 149 seggi (due in meno dei 151 necessari a raggiungere la maggioranza assoluta nel Parlamento), si è alleato con il partito nazionalista della destra Amel, politicamente agli antipodi, ma che con Syriza condivide la linea di decisa opposizione all'austerità imposta dall'Ue. E il 26 gennaio ha giurato da Primo Ministro, nel corso di una cerimonia svolta in forma civile, davanti al Presidente della Repubblica greco, e non in forma religiosa secondo la consuetudine voluta dalla Chiesa ortodossa.

Secondo partito è quello del premier greco uscente Antonis Samaras, Nea Demokratia, con 76 seggi, mentre il gruppo di estrema destra, con chiare connotazioni filo-naziste e razziste, Alba dorata, è il terzo partito portando a casa 17 seggi: lo stesso numero di rappresentanti della neo-formazione politica To potami (Il fiume), mentre Amel (Greci indipendenti) prende 13 seggi. I restanti seggi vanno al Partito comunista (15) e a quello socialista del Pasok (13) che subisce un vero tracollo.

“I greci hanno detto all’Ue che vogliono seguire una strada fatta non di austerità, ma di solidarietà, perché è sulla solidarietà che deve nascere la nuova Europa”, ha commentato mons. Franghiskos Papamanolis, presidente della Conferenza episcopale greca.

“Il trionfo di Tsipras era scontato”, racconta ai microfoni di radio Trentino inBlu Olimpia Kanellatu, presidente della Banca del Tempo di Trento (vedi a pagina 21), appena rientrata dalla Grecia, dove si era recata per partecipare al voto. “E' un giovane, è un leader carismatico e molto preparato. Ed è l’unico che ha detto chiaramente di voler portare le proprie ragioni al resto dell’Europa, rinegoziare il debito greco con i creditori internazionali e fare qualcosa per la gente”.

I primi provvedimenti annunciati da Tsipras sono rivolti alle persone e alle famiglie più povere.

“Possiamo dire che ha vinto la speranza del cambiamento, di giustizia sociale e di democrazia (sono le parole d’ordine di Tsipras)”.

Che situazione ha trovato in Grecia?

“Una situazione insostenibile e degradata che ormai perdura da almeno sei anni. Molti hanno perso il lavoro; e chi ce l’ha si è visto decurtare lo stipendio del 30 per cento. Anche ai pensionati è toccata la stessa sorte”.

Il sistema sociale regge?

“Tutto il sistema di welfare è in crisi. La sanità pubblica è crollata. Le tasse sono molto pesanti. Tutti i settori economici sono in crisi, dal turismo all’agricoltura. La gente è stanca, le famiglie si sono molto impoverite, la disoccupazione giovanile è molto alta”.

Col voto la Grecia ha voluto voltare pagina?

“La gente chiede un ritorno alla normalità, a una vita dignitosa, a salari che non siano da fame. La maggior parte delle famiglie non riesce neppure a pagare l’assicurazione della macchina”.

Come si è difesa la gente di fronte alla crisi economica?

“Ci sono movimenti, associazioni spontanee che mettono in atto azioni di buon vicinato, i ritrovi fra i vicini, lo scambio di prodotti”.

Quali aspettative ci sono nel paese?

“Si vuole ritrovare la serenità, la speranza nel futuro. Ora la Grecia ha bisogno di investimenti, non può tagliare i fili con l’Europa. Non credo, lo dico da semplice cittadina, che decida di uscire dall’euro. Personalmente, mi auguro che la Grecia rimanga uno Stato europeo”.

(a cura di)

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina