“Il dolore di chi non ha lavoro”

L'Italia attinga al suo patrimonio cristiano per “progredire e prosperare nella concordia”. E' uno dei passaggi del discorso rivolto da Papa Francesco al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricevuto il 18 aprile per la prima volta in Vaticano.

Dopo il colloquio privato, il Papa ha esortato le istituzioni italiane ad ascoltare il “grido di dolore” di tanti giovani cui manca il lavoro. Ha quindi auspicato che l'Expo di Milano sia un'occasione per adottare decisioni efficaci in favore dell'ambiente. La prima volta di Bergoglio e Mattarella è incominciata con una calorosa stretta di mano e un largo sorriso, segno di una sintonia tra loro che si ritrova nei rispettivi discorsi. Si è rinnovato lo spirito di concordia tra Italia e Santa Sede che – ha osservato Francesco – è sempre più solido dopo il periodo conciliare, mentre “nella distinzione dei ruoli” è sempre più percepita dai cittadini la “necessità di una rinnovata collaborazione” per il bene comune.

D'altro canto – ha osservato – la Chiesa ha bisogno “per svolgere la sua missione spirituale, di condizioni di pace e tranquillità che solo i pubblici poteri possono promuovere”, aggiungendo che lo sviluppo di una società pluralistica non può pretendere di “confinare l'autentico sviluppo religioso nella sola intimità della coscienza”, ma debba riconoscere il suo ruolo “nella costruzione della società”. A Mattarella Francesco ha ricordato quanto “sia grande il contributo del Cristianesimo” alla cultura, alla “storia d'Italia” e “al carattere della sua popolazione”. Tra i diversi beni “necessari allo sviluppo di ogni collettività” il Papa ha indicato il lavoro che si distingue per il suo “legame con la stessa dignità delle persone, con la possibilità di costruire un'esistenza dignitosa e libera”. Tutti coloro che detengono posizioni di speciale responsabilità per Francesco, hanno perciò il compito primario “di affrontare con coraggio, creatività e generosità questo problema”. Non ha infine mancato di esprimere la sua gratitudine “per l'impegno che l'Italia sta profondendo per accogliere i numerosi migranti che, a rischio della vita, chiedono accoglienza”.

Il Presidente, accompagnato dalla figlia e da cinque nipoti, dopo l'incontro col Papa insieme al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, ha incontrato il segretario di Stato Pietro Parolin e il Segretario per i Rapporti con gli Stati Paul Richard Gallagher i quali hanno espresso soddisfazione per i buoni rapporti tra Santa Sede e Italia, consolidati dalla recente firma della Convenzione in materia fiscale, confermando di voler proseguire la fattiva collaborazione a livello bilaterale e nel contesto della comunità internazionale, soprattutto con riguardo alla promozione e alla tutela della libertà religiosa e della dignità della persona umana.

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