Il monologo di Renzi

A Bolzano conferma a Kompatscher e Rossi le prerogative dell’Autonomia speciale. A Povo esalta la ricerca e alla voglia di innovare di FBK. A Trento e Rovereto “tira” la campagna elettorale del centrosinistra. Ma non rilascia interviste né risponde a domande della stampa

Mantenere e rafforzare l'autonomia e l'identità dentro una cornice da condividere, un'autonomia da valorizzare ed arricchire con nuove competenze: questo in sintesi il messaggio del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in visita a Bolzano, Trento e Rovereto martedì 5 maggio, all'indomani dell'approvazione dell'Italicum. “Avevamo promesso che non soltanto non avremmo tolto nulla alla specificità di queste terre, ma al contrario che queste specificità le avremmo valorizzate”, ribadisce a metà mattina il premier ai presidenti delle Province di Trento, Ugo Rossi e di Bolzano, Arno Kompatscher, che lo accolgono all’aeroporto di Bolzano. Insieme a Renzi, dall’aereo della presidenza del Consiglio scendono i parlamentari Mauro Ottobre, Michele Nicoletti, Gianclaudio Bressa, Lorenzo Dellai, Daniel Alfreider. Renzi assume l'impegno di fare una verifica puntuale, all'interno del percorso di riforma costituzionale e in un tavolo condiviso, non escludendo aprioristicamente nemmeno la possibilità di introdurre altre deleghe. Rossi dal canto suo gli assicura che le autonomie vogliono fare la loro parte nel cammino che il Paese sta compiendo, con “umiltà” e pure con “un pizzico di orgoglio”, in una situazione di reali difficoltà per tutti. “Lo vogliamo – afferma il presidente della Provincia di Trento – dentro un percorso pattizio, di collaborazione con lo Stato e con il Governo, all'interno della riforma costituzionale, rispetto alla quale ci sentiamo impegnati a lavorare con il nostro Paese”.

Grande interesse destano poi in Renzi la visita a Tassullo in valle di Non alle celle ipogee per la conservazione delle mele e il veloce giro (precluso a giornalisti e fotografi) nei laboratori di FBK (Fondazione Bruno Kessler). Il fondatore dell’istituto di ricerca umanistica, scientifica e tecnologia viene definito da Renzi un anticipatore di scelte amministrative e politiche tutt'oggi di grande profilo strategico nel campo della ricerca. “Questo è un simbolo per tutta l’Italia, un luogo dove si respira futuro”, dice di FBK il premier al termine della visita dei laboratori della Fondazione. E, tra un selfie e l’altro, rassicura i ricercatori assiepati davanti all’ingresso: “E’ importante che in Italia ci sia sempre di più un’attenzione ai temi della ricerca e dell’innovazione e che si favorisca l’investimento di tutto ciò che ci fa immaginare un futuro diverso”. “Abbiamo bisogno – aggiunge – di gente che non sta a piangersi addosso e qui alla Fbk di Trento c’è voglia di innovare, di essere curiosi, di sperimentare”. E conclude: “E’ questa la ricerca oggi: l’idea di non accontentarsi mai, magari prendendo talvolta delle cantonate, però è importante mettersi in gioco e gustando con energia e coraggio il sapore del domani”. Poi salta sull’auto blu e si precipita al Teatro Sanbapolis, prima, e all’auditorium del Mart a Rovereto, poi, per fare campagna elettorale per i sindaci del centrosinistra.

Marco Zeni

Augusto Goio

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