“Sciatori non ci si improvvisa”

Presentati i dati sull'ultima stagione invernale. Sono 4.606 – numeri in leggera crescita – gli incidenti sugli sci rilevati in Trentino: la maggior parte cadute di tipo accidentale, causate da errori di sopravvalutazione

Scegliere le piste secondo le proprie possibilità, adeguare la velocità alle caratteristiche del tracciato tenendo conto anche della presenza di altri sciatori. Infine indossare il casco e curare l'allenamento fisico. Pochi i consigli per prevenire gli incidenti sempre in agguato sulla neve, nonostante l'andamento altalenante delle stagioni invernali.

Lo esprimono chiaramente i dati registrati nel centro di addestramento alpino della Polizia di Stato da parte del personale che coordina il servizio piste in tutta Italia, presentati a Moena mercoledì 6 maggio. Sono 4.606 gli incidenti sugli sci rilevati in Trentino nell'inverno appena trascorso. Numeri in leggera crescita, specialmente per i malori dovuti a disfunzioni cardiache. Si sa che un cuore in disordine è messo a dura prova dalla quota, dal freddo e da un improvviso sforzo fisico.

La maggior parte degli incidenti rilevati sono cadute di tipo accidentale. 566 le collisioni tra sciatori, 28 contro ostacoli fissi e mobili, 217 i malori e 29 i danni riportati salendo o scendendo dagli impianti. Ci sono poi 402 interventi da addebitare a cause diverse. Buona parte degli interventi (2.898) hanno interessato sciatori italiani, nonostante la diminuzione della presenza nazionale sulle piste da sci.

Accanto ai tradizionali traumi e danneggiamenti ai legamenti delle articolazioni (in particolare il polso per gli amanti della tavola da neve), i medici ospedalieri osservano anche fratture simili a quelle provocate da incidenti stradali. È la velocità che a volte causa danni al torace, alla colonna vertebrale e alla testa. Per questo è buona norma indossare un casco protettivo che la legge, per ora, prevede solo per i minori.

È comunque cresciuto il livello di sicurezza sia per l'impegno degli impiantisti sia per l'accresciuta sensibilità degli utenti. “Di solito all'origine degli incidenti sugli sci ci sono errori di sopravvalutazione”, dicono i poliziotti in servizio sulle piste. “A questi si aggiungono poi pericoli oggettivi come un improvviso ostacolo, un dosso o una placca di ghiaccio che obbliga lo sciatore a un arresto improvviso. Ricordiamo che non ci si improvvisa sciatori, ma è necessario tenere in allenamento il fisico tutto l'anno”.

Il servizio di sorveglianza della Polizia ha registrato 200 violazioni amministrative (multe), valore in diminuzione rispetto al picco registrato nell'inverno 2008/2009 quando erano state applicate 825 sanzioni. Sono state 18 le persone denunciate per furti e comportamenti inadeguati.

A livello nazionale – la Polizia di Stato è presente in 56 stazioni sciistiche con 230 operatori del Centro addestramento alpino di Moena (73 nelle 16 stazioni trentine) – sono stati complessivamente 15 mila 37 gli interventi a fronte di 146 milioni di passaggi sugli impianti. Gli “agenti della neve” sono stati impiegati anche nei servizi di ordine pubblico specialmente in occasione di gare di Coppa del Mondo e Coppa Europa. Anche in questa stagione, il centro, in un’ottica di massima collaborazione e confronto con le polizie europee ha intrattenuto proficui rapporti con operatori della polizia polacca, croata e tedesca curando specifici corsi di addestramento e di accompagnamento sulle piste al fine di aumentarne le capacità operative e meglio garantire la sicurezza dei turisti stranieri. La Polizia di Stato poi svolge un servizio benemerito ai portatori di deficit fisici organizzando per loro giornate sulla neve in piena sicurezza.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina