Lettera ad un bambino prematuro

Gli scritti di una mamma al proprio bimbo nato “troppo presto” in un libro edito da Vita Trentina

“Alla nascita, Mattia pesava 1600 grammi, aveva un mare di capelli scuri e la pelle fine come carta velina. Durante la degenza ha dovuto fare i conti con difficoltà respiratorie che l'hanno assillato fino a pochi giorni prima delle dimissioni ma, per il resto, la prematurità non ha lasciato strascichi”.

E' mamma Elena Cortinovis a raccontare serenamente la nascita del suo Mattia, simile a quella di tanti bambini prematuri che trovano cure e attenzioni sempre più efficaci negli ospedali trentina. La signora Cortinovis ha voluto ampliare i destinatari di questo sua personale narrazione, mettendolo per iscritto e testimoniando così ad altri bimbi prematuri e soprattutto ai loro genitori le riflessioni e le emozioni maturate nei primi anni di vita. Ha scelto la tecnica della narrazione, come se avesse dovuto inventarsi una storia (questa volta invece più vera che mai) da far ascoltare al suo Mattia la sera, prima di addormentarsi.

Nel libro intitolato “Mattia è nato di corsa e…troppo presto!” le riflessioni della mamma diventano un intenso dialogo d'amore con il figlio, un prezioso scambio d'informazioni e di pensieri. Talmente belli e…istruttivi da spingere gli Amici della Neonatologia Trentina, presieduta da Paolo Bridi, a pubblicare il testo, ora in tutte le librerie per i tipi di Vita Trentina Editrice che intende accompagnare questo progetto.

“Mamma Elena spiega nei dettagli una storia che tante mamme stanno percorrendo – chiarisce nell'introduzione Dino Pedrotti, decano dei neonatologi trentini e promotore dell'associazione – cercando ogni giorno parole che diano fiducia e speranze. Speranze concrete: i genitori dei bambini ricoverati devono sapere che la Neonatologia trentina da diversi anni dà ai neonati degenti in ospedale le migliori opportunità di sopravvivenza e di qualità di sopravvivenza, ai migliori livelli mondiali”.

Ecco il motivo di questo libretto che si legge come una storia a lieto fine, oltre che come utile vademecum: con la speranza che altri genitori trovino la forza per raccontare le loro vicende con i bambini in modo che aumenti la serenità in tante altre mamme e papà.

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