Un faro nella notte

Mille giovani da Trento a Montagnaga, passando dalle Laste e Montagnaga: tanti modi per “vedere Gesù”

Che cosa “guadagnano” un migliaio di giovani a farsi 25 chilometri in salita, nel cuore della notte? I conti non tornavano nemmeno agli ospiti del Festival dell'Economia, stupìti nel veder sfilare di sabato sera quel corteo gioioso, 7 ore di cammino al buio fino alla Conca della Comparsa.

Quei giovani sono in gran parte studenti alle prese con esami di stagione e difficili progetti di vita (qualcuno di loro si è iscritto proprio ad Economia, qualcun altro è affascinato dalla vita religiosa, ma ha molti dubbi) e hanno colto l'occasione di fine anno offerta dalla Pastorale giovanile. “Camminare nella notte ci spoglia delle nostre sicurezze – li ha motivati l'Arcivescovo Bressan, rispondendo indirettamente ai calcoli degli economisti – e ci libera di tante cianfrusaglie. L'oscurità e il silenzio ci aiutano a guardare dentro noi stessi, a trovare l'essenza del nostro essere, ad avvertire l'amore di Dio che ci avvolge”.

Non per tutti e non subito – e l'Arcivescovo ricorda il giovane ricco del Vangelo, ma anche Sant'Agostino – ma come la luna crescente che sbuca dalla Maranza il cammino insieme porta a trovare quel “faro nella notte” che ognuno cerca. Numerosi sacerdoti – qualcuno porta il fazzolettone scout al collo – accompagnano questi passi che si fanno via via più pesanti, più ricchi. Gli immancabili selfie del ritrovo in via Belenzani lasciano spazio sui tornanti del Buss ad un silenzio imposto anche dal fiatone grosso: perfino le trombe degli altoparlanti quest'anno fanno più fatica, ma l'inconveniente viene risolto grazie all'aiuto dei Vigili del Fuoco.

Papa Francesco con le sue parole ai giovani attesi a Cracovia nel 2016 scandisce il cammino, nella pieve di Civezzano ci sorprende un travolgente video di Roberto Benigni, l'invito per tutti è quello di Santa Teresa d'Avila: “vedere Gesù”. Come indicano le testimonianze si può vedere Gesù nei gesti quotidiani, nella preghiera, nei momenti di inquietudine, nella sofferenza, nell'amore di coppia, nella ricerca vocazionale, nel Sacramento della riconciliazione alla quale molti si accostano sul bordo della strada. La condizione è quella di andare “oltre le maschere”, di ritrovarsi in quella verità esistenziale che è docile alla voce dello Spirito. Ne nasce qualche scoperta e qualche impegno, affidato per iscritto ad un foglio di carta consegnato alla Madonna nell'accogliente conca di Montagnaga. Il delegato don Rolando Covi ringrazia tutti i volontari che hanno collaborato, dando appuntamento agli altri eventi diocesani (in ottobre c'è la festa adolescenti) dopo un'estate cominciata col piede giusto.

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