La guerra raccontata ai bambini

Sebastiano Ruiz Mignone con le illustrazioni di David Pintor, La piccola grande guerra, Lapis, 2015 – [24 p.] – € 14,50 – Età di lettura: da 5 anni

Tanti sono i modi in cui si può raccontare ai bambini la guerra, la Prima Guerra Mondiale, ma anche tutte le altre. Si possono usare vecchie fotografie, si può visitare una mostra, si possono narrare episodi che nonni o bisnonni hanno vissuto in prima persona. Resta però il fatto che la guerra, per fortuna, è una cosa lontana ai nostri bambini. Sebastiano Ruiz Mignone con il suo “La piccola grande guerra” (Lapis) trova il modo per avvicinargliela, per fargliela capire, per comunicare loro il concetto fondamentale che ogni soldato è un papà che combatte e potrebbe non tornare.

La narrazione si svolge attraverso la metafora esplicita di una battaglia con i soldatini. Andrea, il protagonista di questo albo, è figlio di Walter, inviato al fronte. In occasione dell'ultimo Natale prima di partire, Walter regala ad Andrea un scatola di soldatini. Andrea li schiera e ci gioca. Tra di loro ce n'è uno che assomiglia molto al suo papà. Nel gioco i soldatini stanno per essere travolti da una palla, ma Andrea si precipita e salva quello che sembra Walter.

Il parallelismo tra il gioco e ciò che succede realmente in guerra è molto evidente e viene chiaramente illustrato dalle immagini di David Pintor. Illustrazioni e testo si alternano pagina dopo pagina tra la casa e il fronte convogliando le loro forze narrative verso il messaggio della storia: salvando il soldatino Andrea capisce che ogni statuina è un uomo da salvare, il papà di un bambino in attesa di poter tornare a casa.

Una storia che non cade nel didascalico e nel moralismo. Un albo intenso sull’assurdità della guerra e l'importanza della pace, anche e soprattutto per i bambini e per il loro futuro.

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