Fischianti, pupi e pupe

Dalla terracotta all'uncinetto, una curiosa esposizione “post-pop”

A oltre trent’anni dalla sua prima esposizione, Maria Salvati (1939) non ha smesso di stupire attraverso le sue opere e modalità espositive. In piazza San Marco a Rovereto, proprio davanti alla facciata della chiesa, una vetrina al pian terreno si apre su un ambiente volutamente spoglio che costituisce la tana di centinaia di statuette che avanzano a scaglioni verso lo spettatore. Si tratta di “Fischianti” e di “Pupe e pupi”. Assai diversi nei materiali, nei colori e nei riferimenti sono accomunati dalle dimensioni, comprese fra un palmo e una spanna. Costituiscono rispettivamente la penultima e l'ultima produzione dell'artista trentina.

I primi sono dei fischietti in terracotta rientranti dunque nella nobile e antica tradizione italiana dei cuchi. Diffusissima in Puglia e in Basilicata lo è anche ben più vicino a noi (a Canove di Roana -VC- ce n’è un bel Museo) e pure in provincia (a Levico Terme li lavora magistralmente Pasquale Marcello). Questi non sono in maiolica smaltata ma totalmente acromi; il loro pallore accentua la immagine conturbante che sono in grado di trasmettere. Come fossero formiche aliene fuoriescono dalle viscere della terra, emergono da una frattura del pavimento divelto e avanzano, inesorabili e imperturbabili, verso di noi. Per certi versi come i Puffi di Pierre Culliford e Yvan Delporte o i soldati dell’esercito cinese di terracotta, hanno i corpi più o meno tutti uguali, peraltro realizzati uno per uno a mano e non modellati a stampo, mentre ogni testa è differenziata l’una dall’altra.

“Pupe e pupi” sono invece pupazzi, bambolottini di cotone realizzati all’uncinetto. Dai mille colori brillanti e decisi sono personaggi di pura fantasia ma anche rappresentazioni volutamente più o meno fedeli ovvero libere interpretazioni dei personaggi di fumetti e strips statunitensi: i Bassotti e altri membri del mondo di Walt Disney, o della Marvel, o dei Simpson.

Si tratta di dozzine e dozzine, alcune centinaia, di pezzi, un work in progress assai dinamico con fisiologiche uscite di scena (le opere sono in vendita) e sempre originali new entry.

Maria Salvati si sta dedicando ora solo a “pupe e pupi”: ne realizza uno al giorno, ma chissà che non riprenda a plasmare dei “fischianti”, o che semmai si inventi un nuovo filone. Una produzione, insomma, questa di Maria Salvati, allegra, variegata, piena di luce e di fresca ironia che non esito a definire “post pop”. Un contributo innovativo nel mondo della creatività che, anche da noi, troppo spesso si prende immotivatamente troppo sul serio: è il benvenuto.

Nel corso di luglio e agosto la vetrina verrà aperta dal martedì al sabato dalle 16 alle 19. Le opere di Maria Salvati sono distribuite anche dalla “Associazione Culturale Numero Civico” di Rovereto: 0464439936; 3294828149; www.numerocivico.info; info@numerocivico.info).

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