Una favola può cambiare il mondo

“Ho imparato una cosa dalla vita: il mondo può essere salvato solo da un uomo o da una donna che mettono un seme nel terreno o una storia nella testa o un libro nelle mani di qualcuno". Queste parole, che Julia Alvarez scrive in "Cafecito. La canzone del caffè”, un libro edito diversi anni fa da Salani, rimandano perfettamente al contenuto di “Le stelle nella risaia” (Valentina Ed.). Un libro che racconta insieme una fiaba e la vita vera, unite tanto dalla magia della storia, quanto dalla concretezza della realtà.

Il giovane Mustapha, che vive in un piccolo villaggio in Sierra Leone, si ferma fino a tardi a giocare a calcio con gli amici. La notte arriva presto e attraversare la foresta per ritornare a casa può essere pericoloso. Infatti, tutto diventa buio in un momento e, spaventato dal ruggito di un leopardo, Mustapha si ferma. Nel verso della belva il ragazzo sente delle parole e tra lui e l'animale avviene uno scambio. Inizia così la nuova vita di Mustapha che lo vede protagonista dell'uscita del suo paese dalla povertà e dalla fame.

Il testo di Roberto Malini è scorrevole e piacevole. L'apparente didascalismo che sembra nascondersi tra le righe ad una veloce lettura, scompare nel momento in cui ci si accorge che il primo capitolo è una fiaba vera e propria con tutti i suoi tipici elementi. Proseguendo, poi, l'esperienza di vita narrata dal nonno al nipote nel secondo capitolo ha il sapore piacevole del racconto dei vecchi che si ascolta con un misto di incredulità e di ammirazione. Nel terzo capitolo fiaba e realtà tornano ad unirsi e la storia potrebbe continuare.

Interessanti le tavole di Dario Picciau che, alternate al testo, rendono bene l'idea della terra dove è ambientata la narrazione, concreto ed utile supporto a ciò che la fantasia di chi legge, per il resto è libera di creare.

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