La chiesetta voluta da don Bruno

La chiesetta ai Dodici Apostoli costruita nel 1952 è stata promossa da don Bruno Nicolini, nato a Trento nel 1927 e morto a Roma nel 2012, prete al servizio degli ultimi. In qualità di cappellano a Pinzolo aveva partecipato all'operazione di soccorso dei quattro alpinisti trentini caduti nel ghiacciaio, tre dei quali dopo giorni di ricerche furono trovati ormai privi di vita. La tragedia ha indotto la gente di montagna a dotarsi di unità professionali di soccorso e la Chiesa, tramite per l'appunto don Nicolini a dedicare alle vittime della montagna un preciso luogo di culto, ricavato nel cuore nella montagna, visibile da lontano. Chiesetta e croce sono opera di un gruppo di minatori, all'epoca impegnati nella costruzione delle centrali idroelettriche sul Sarca.

Don Nicolini nel 1959 incominciò ad occuparsi di rom e sinti, dapprima a Bolzano dove con la studiosa Mirella Karpati, ha fondato l'Associazione “Lacio Drom”, avviando la prima scuola elementare per bambini zingari, seguita da altre a Trento, Milano e Roma. Nel 1965, nello spirito del Concilio Vaticano II fu chiamato a Roma da Paolo VI per occuparsi della pastorale rom dove ha organizzato a Pomezia il primo grande incontro europeo tra il popolo rom e il Papa. Il suo impegno pastorale e sociale fu costante, vivendo tra rom e sinti viaggiando costantemente da un Paese all'altro puntando all'inclusione sociale di questi cittadini del mondo. E' morto in solitudine in una casa romana per anziani. In quell'antro sacro del Brenta una targa anche in suo ricordo forse non sarebbe in sovrappiù.

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