La riforma urbanistica è legge

L’assessore Daldoss: “Il territorio è un bene limitato”. Toffolon (Italia Nostra): “Obiettivi chiari, ma andranno tradotti in pratica”

Un freno al consumo di suolo e alle seconde case, recupero del patrimonio edilizio esistente, semplificazione delle procedure. Poggia su questi pilastri la legge di riforma urbanistica approvata la scorsa settimana dal Consiglio provinciale di Trento con 21 sì, 9 astenuti e un contrario (Filippo Degasperi del M5S).

La legge, predisposta dall’assessore competente Carlo Daldoss, prevede inoltre l’istituzione di una commissione edilizia per ogni ambito territoriale (non più quindi una commissione edilizia in ogni Comune), punta sulla valorizzazione del paesaggio e, tra le novità introdotte, stabilisce la nascita di una “banca della terra”, sorta di archivio per le aree agricole dismesse che potrebbero essere riqualificate. Intenso il lavoro dell’Aula, capace di trovare punti di intesa tra maggioranza e opposizioni, che avevano presentato oltre 2 mila emendamenti.

“Ma le leggi da sole non bastano, serve una cultura diffusa”, ha detto in Aula Daldoss, impegnandosi a far conoscere la nuova legge sul territorio: “Il territorio è un bene limitato, che dobbiamo gestire e conservare, anche se senza cristallizzarlo. E' la nostra vera risorsa”. La legge va nella direzione giusta, è il commento di Beppo Toffolon, presidente di Italia Nostra, l’associazione che si occupa di tutela del patrimonio storico, artistico ed ambientale. “Ci saremmo tuttavia aspettati un po’ più di coraggio da parte del legislatore: gli obiettivi sono chiari, il problema sarà metterli in pratica”.

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