C'è un punto oltre il quale non si può restare impermeabili all'orrore e non si accetta più che questo si ripeta, giorno dopo giorno. Per l'Europa il punto di non ritorno, la molla che ha fatto scattare la reazione di umana solidarietà è stata la foto del corpo di Aylan, il bimbo siriano di 3 anni, arrivato morto sulla spiaggia di Bodrum, annegato con un fratellino e la mamma, o forse la notizia di un altro bimbo, stavolta un neonato, che non ce l'ha fatta dopo essere sbarcato sull'isola di Agathonisi o quella di un parto su un barcone della speranza soccorso appena in tempo prima del naufragio.
Si attendono nuovi importanti e coerenti passi in avanti. In un certo senso possiamo dire che l'Europa ha ritrovato se stessa, le sue radici, la sua dimensione dell'accoglienza, di solidarietà, di universalità.
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