“Poche occasioni per farci farci conoscere”

Il patrimonio editoriale locale è ancora poco valorizzato

La curiosità verso un mondo che fino ad allora aveva osservato soltanto dall'esterno, e la sfida stuzzicante di far circolare attraverso i libri le idee e i contenuti che meritano di essere diffusi. Da qui ha preso origine la scelta di Marcello Predelli di fondare, nel 2001, la sua casa editrice, Edizioni31. “Da venditore di servizi agli editori, mi era venuta voglia di capire come funzionava l’editoria”, racconta: “L’unica maniera per farlo era diventare io stesso editore, mettendo in piedi di volta in volta dei piccoli progetti per vedere se funzionavano oppure no”. Non sempre hanno funzionato, ma ciò non ha impedito a Predelli, editore per passione, di continuare a seguire la sua aspirazione: “Mi piace l’idea del ‘rendere pubblico’ (dall’etimo della parola pubblicare) qualcosa, cioè ciò che è degno di essere conosciuto da più persone. Fare questa scommessa insieme all’autore ha un grande fascino”.

Rivolto inizialmente all’ambito universitario, il progetto editoriale è cambiato nel tempo: oggi le Edizioni31 si occupano principalmente di editoria di montagna, dalla cartografia alla presentazione di itinerari escursionistici. In questo ambito hanno trovato il loro mercato di nicchia e hanno saputo coltivarlo nel tempo: forse è questo il segreto per sopravvivere in un settore che, soprattutto a livello provinciale, vive una certa fatica.

“Il libro che ci ha aperto la strada, nel 2007, è stato una raccolta di itinerari per ciaspole. Da lì l’incontro casuale con il cartografo Augusto Cavazzani, che aveva in animo il progetto dell’Atlante cartografico del Trentino: l’opera ha visto la luce nel 2010 dopo tre anni di gestazione, e rimane all’apice delle nostre pubblicazioni”. In seguito è nato il marchio Trekkart, che propone le mappe del Trentino nell’originale formato 12×8,5 centimetri, più piccolo e maneggevole rispetto alle classiche cartine. Una delle ultime pubblicazioni è nata invece dalla collaborazione con i curatori della app “Trekking-etc”: “Il libro – spiega Predelli – presenta 40 itinerari contenuti in questa app; l’uno rimanda all’altra attraverso un QR Code: un interessante esperimento ‘cross-mediale’ per capire se ai lettori di montagna piace di più la carta o il digitale. Staremo a vedere”.

Sulla sfida aperta tra libro ed ebook, invece – il libro in formato digitale la cui nascita aveva prospettato imminenti scenari catastrofici per la carta stampata – l’editore Predelli non ha dubbi: “È dal 2000 che se ne parla, ma sinceramente non la vedo ancora come una minaccia, perlomeno per i prossimi 15-20 anni”. Le vendite sono sostenute dai cosiddetti “grandi lettori” – chi legge almeno un libro al mese, circa il 14% della popolazione – ma non si tratta di acquisti sostitutivi della carta (sono mirati, per esempio, alle letture delle vacanze, più facili da “trasportare”…). Addirittura negli Stati Uniti, spiega Predelli, dove gli ebook hanno il loro mercato principe, nel 2014 si è registrata per la prima volta una controtendenza nei dati di vendita.

Al momento non sono gli ebook a preoccupare l’editoria trentina. In attesa della discussione del disegno di legge presentato da Lucia Maestri, da vice presidente dell’Associazione Editori Trentini Marcello Predelli traccia un’analisi della crisi che si trova ad affrontare il settore. “Quello che manca oggi agli editori trentini è la possibilità di farsi conoscere. Il patrimonio editoriale locale è ancora poco valorizzato a livello nazionale”. I piccoli e medi editori non hanno i mezzi economici per rafforzare la distribuzione, e inevitabilmente le vendite in libreria calano; “Paradossalmente gli autori particolarmente attivi nelle presentazioni dei loro libri riescono a vendere molto di più di quanto non faccia lo stesso titolo in libreria, questo a dire che diversi libri avrebbero un loro pubblico, la difficoltà grossa è proprio quella di arrivare alle persone. Un ruolo chiave nella promozione delle produzioni locali potrebbe averlo la stampa locale, che adesso ci trascura… Sarebbe importante, invece, che nelle pagine di cultura venisse dato spazio, per quanto possibile, a titoli locali, che sicuramente hanno più bisogno di promozione rispetto a libri che si trovano anche all'autogrill o al supermercato. È anche un servizio più utile per i lettori”.

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