Una fascina per “accendere” le relazioni

Originale stand per la vendita dei ramoscelli tradizionalmente usati come accenditori

Fra i 191 stand dell’Ecofiera di Montagna di Tione, ha trovato adeguata collocazione anche uno spazio riservato ai migranti – undici giovani Nigeriani – ospiti nella “Casa don Santo Amistadi” di Roncone, ora gestita dall’associazione culturale “More”. Un gruppo di giovani aitanti già impegnati in lavori socialmente utili – giardinaggio, pulizia urbana, riassetto di sentieri – e che si sono presentati alla Mostra autunnale di Tione con la riesumata e ormai inesistente vendita delle piccole fascine di ramoscelli, da loro raccolti nei boschi della zona durante il lavoro di ripristino dei sentieri di montagna. Bella e invitante la scritta sopra il modestissimo stand: “Non usare la diavolina, ma usa la fascina”.

I responsabili del gruppo avevano il timore che qualcuno disapprovasse quella presenza; invece hanno dovuto felicemente constatare che tutte le migliaia di visitatori hanno avuto sguardi di approvazione e di benevolenza, anche con persone che si sono fermate a sorridere ai Nigeriani, purtroppo ancora nell’impossibilità di scambiare qualche parola perché solo in possesso di un po’ di inglese.

L’ospitalità si sta trasformando in integrazione. Il “forestiero” è sempre stato presente in Giudicarie, e gli Statuti del Cinquecento ne fanno fede. Anche parecchi di questi “forestieri moderni” – benché diversi da quelli dei secoli passati e dei tempi più vicini a noi, in quanto solo vittime di povertà e di soprusi -, potranno certo trovare possibilità di trasformarsi in altrettanti giudicariesi come lo sono diventati tutti quelli (e sono tanti!) giunti nelle nostre vallate da ogni dove e da sempre fino agli ultimi decenni.

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