Tre trentini “internazionali”

Flow_1 (dove “Flow” sta per “flusso”, “corrente” mentre il numero 1 sta ad indicare la prima di future e diverse edizioni) è una mostra d’arte contemporanea nuova e diversa. Per mettere in dialogo due culture, Occidentale e Cinese, i curatori, Maria Yvonne Pugliese e Peng Feng, hanno lavorato sul valore essenziale proprio di ogni opera d’arte, affermando la priorità dell’oggetto rispetto alla sua interpretazione. Sono ventiquattro gli artisti italiani e cinesi invitati ad esporre nella suggestiva Basilica Palladiana di Vicenza (fino al primo novembre). Si tratta di una raccolta di interpretazioni ed idee che vuole favorire l’apertura verso nuove forme di pensiero, nella convinzione che l’arte non sia “ciò che entra nel mercato” (Arthur Danto), ma “un pensiero autentico che favorisce un’apertura alle visioni del mondo”.

Fra gli italiani due sono i trentini. Il noneso Stefano Cagol (1969) proietta il progetto trans-nazionale TBOE The Body Of Energy (of the mind) che sta sviluppando da un anno tra musei e centrali di produzione d’energia di mezzo mondo. Vincitore del premio Visit della fondazione tedesca RWE, è stato presentato all’apertura del Padiglione della Germania dell’attuale Biennale di Venezia (fino al 22 novembre). Laurina Paperina (1980), di Mori, presenta le video animazioni della serie “How to kill the artist” su Ai WeiWei, Cindy Sherman, Felix Gonzalez Torres, Mike Kelley, Mario Merz, Christo, Raymond Pettibon e Louise Bourgeois. Accanto non manca una bella serie dei suoi inconfondibili post-it.

Ancora più nota la mostra “Il Tesoro d’Italia” (200 capolavori dell’arte italiana riuniti per regioni). Curata da Vittorio Sgarbi e allestita nel padiglione di Eataly all’Expo di Milano, racconta la biodiversità artistica italiana. Nel giardinetto di entrata è presente fra le altre un’opera di Ivan Zanoni, un coccodrillo in ferro battuto a grandezza naturale che emerge dal suolo (nella foto). Zanoni è nato nel 1971 a Caldes dove vive e lavora “senza forzature, ma con consapevolezza”. In questi giorni ha aperto un’importante mostra alla Salomon, una delle più celebrate gallerie d’arte contemporanea nel cuore di Milano.

Si sa che, fra la Fornero e la crisi economica, i “giovani” sono tali fino a quando non compiono cinquant’anni. Classe 1969, 1971 e 1980: i “magnifici tre” artisti trentini, giovani lo sono dunque in pieno. Con tali riconoscimenti di portata internazionale costituiscono un motivo di vanto per tutto il Trentino.

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