Una domenica di accoglienza

Riscone – “La nostra terra ci dà sicurezza. Da essa ricaviamo forza. Molte persone hanno fatto l’esperienza di come questa sicurezza sia stata loro tolta. Hanno dovuto abbandonare la patria, la terra che li sostiene, che è loro familiare e che amano. Lo hanno fatto in modo volontario, a causa del lavoro o della famiglia. Oppure in modo involontario, perché deportati o in fuga”. Con queste parole la comunità parrocchiale di Riscone, presso Brunico, ha introdotto una messa molto particolare per la Giornata missionaria di domenica 25 ottobre. Ospiti della celebrazione i giovani profughi delle case di accoglienza di Vandoies e di Brunico, che hanno portato le loro preghiere, le loro storie personali e i loro canti.

I bambini della parrocchia hanno animato il rito, cominciando col chiedere perdono, a nome della comunità, per il senso di insicurezza che tiene lontani dagli altri, per la paura di non essere accolti, per l’indifferenza che conduce all’egoismo, per i pregiudizi che impediscono di vedere in profondità, per la stanchezza di fronte ai bisogni dei fratelli e per la diffidenza che fa alzare muri anziché costruire ponti.

Nella “Casa del Pescatore” di Vandoies sono alloggiati trenta giovani (tra cui dieci ragazze) e sedici alla “Casa S. Giuseppe” di Brunico. Tutti provengono dall’Africa subsahariana. In entrambe le località le persone richiedenti asilo sono state accolte cordialmente dalla popolazione, presente soprattutto nel volontariato e nei momenti di incontro.

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