La sfida della cooperazione

Le celebrazioni per i 120 anni della Federazione si sono aperte domenica nei luoghi di don Guetti e proseguono nel fine settimana a Trento

In novembre, precisamente venerdì 20, compie i suoi 120 anni la Federazione della Cooperazione, fondata da don Lorenzo Guetti come completamento della fondazione delle Casse Rurali e Famiglie cooperative. Un organismo di coordinamento della molteplici meritorie azioni della cooperazione.

In quest'ottica a Vigo Lomaso, davanti alla tomba del fondatore, si sono aperte domenica le celebrazioni dell'evento che in questo fine settimana si sposta a Trento (vedi pagina 10).

Naturalmente il primo pensiero si è andato alle vittime innocenti degli attentati di Parigi; il presidente della Federazione Giorgio Fracalossi ha espresso il cordoglio della cooperazione, proprio davanti alla tomba di don Guetti, all'atto della deposizione di una corona di fiori.

Per l'occasione la Messa è stata celebrata da don Marcello Farina nella chiesa di Bivedo che, ricordando l'anniversario Federazione, ha “regalato” alla cooperazione tre parole su cui interrogarsi: pazienza (“accettare l’esistente o reagire?”), perseveranza e resistenza, intesa come capacità di tornare a stare in piedi. “Con la forza e spirito di solidarietà – ha concluso – che vale la pena far germogliare continuamente”.

Durante un incontro pubblico organizzato successivamente nella piazzetta di Larido davanti alla prima Cassa Rurale, lo stesso Giorgio Fracalossi ha ricordato che “il mondo è in forte cambiamento, e la nostra storia è stata caratterizzata da molti momenti difficili”. “Abbiamo il dovere – ha aggiunto – di interpretare questo cambiamento in chiave attuale senza rinunciare per questo ai valori che don Guetti ci ha insegnato. Per questo serve essere uniti”.

Le cooperative, ha ricordato il sindaco Alberto Iori, possono fare la differenza sia in tempi di crisi sia in periodi normali, con la solidarietà e i valori. E Sandro Bella, presidente delle locali Cassa Rurale don Guetti e Famiglia Cooperativa Terme di Comano, ha rimarcato il valore del territorio su cui è ancorata la cooperazione.

Per lo storico Alberto Ianes, responsabile del Centro sulla Storia dell’economia cooperativa della Fondazione Museo storico, la vera sfida della cooperazione ci gioca sull’equilibrio tra le due dimensioni economica e sociale. Se prevale la prima c’è il rischio reale di omologazione con altre imprese, se la seconda è preponderante si rischia il tracollo economico. Una sfida non facile, ma possibile.

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