Incominciando…

Il vero spirito di Betlemme, notizie dal Mondo, economia e lavoro, la realtà ecclesiale: rileggiamo il primo storico numero di Vita Trentina

Nella cara e serena poesia delle Feste Natalizie, vede la luce questo nostro settimanale”. Nel segno di questa coincidenza (“di buon auspicio, giacché la pace che, a Betlemme, si annuncia agli uomini di buona volontà, vuol essere la nostra più sincera aspirazione e il nostro più fervido augurio”) incomincia l'avventura del settimanale diocesano Vita Trentina, numero 1, anno I. L'editoriale si intitola proprio “Incominciando” e in poche righe lancia il programma (“Sentire, integralmente, cum Ecclesia”) e lo stile (essere fedele alla “cattedra di Pietro” e vicino al sentire del popolo trentino) con cui questo nuovo giornale si propone di tenere informati i lettori “di quanto avviene nei diversi campi della vita”, sospinto dall’unica passione “di fare del bene, al di sopra e al di fuori di tutti i partiti”.

Quattro pagine formato lenzuolo, fitte fitte, senza fotografie o immagini, costo 30 centesimi di lire. La data, in alto a destra, dice: 23 dicembre 1926. Non mancano gli auguri di buone feste, con una riflessione che invita a celebrare il Natale non come una vuota commemorazione, ma come “rinnovazione della scena di Betlemme”: “Noi dobbiamo far rinascere nella povera capanna della nostra anima il Bimbo di Betlemme e con Lui i suoi esempi, le sue dottrine e suoi insegnamenti”. E “traboccando” al di fuori dei “cancelli della vita individuale”, dall'umile grotta risgorgheranno travolgenti “quella giustizia, quella carità, quella bontà” che, nel nostro mondo storto, “potranno ridarci la felicità di una convivenza civile, tranquilla e feconda”.

Ampio spazio è dedicato al discorso del Santo Padre (Pio XI) tenuto in occasione della nomina a cardinali di mons. Lauri e mons. Gamba, e al testo del decreto legge, appena approvato alla Camera, sull'emissione del nuovo Prestito Nazionale del Littorio. Sotto al titolo “In giro pel mondo” sono raccolte una serie di notizie dall'Italia e dall'estero. La più curiosa annuncia “Il ritorno… del panettone!”, grazie alla concessione del Governo che aveva concesso la fabbricazione e vendita delle specialità natalizie dal 29 dicembre 1926 al 10 gennaio 1928, purché confezionate con farina abburattata all'82 per cento. Si parlava anche della tassa sui celibi (proporzionata alle condizioni economiche del celibe) e del dibattito sul divorzio dopo la Convenzione dell'Aja, poi della Iugoslavia inquieta, della sfiducia al Governo tedesco di Marx. Un'attenzione particolare, che prosegue nei numeri successivi, è dedicata al Messico, dove si stava consumando una feroce persecuzione anticristiana.

Anche quel primo Vita Trentina, aveva la sua “storia di Natale”. Nella cronaca di Trento e della regione, il trafiletto intitolato “Sperate…” racconta la vicenda di Guido Ruatti di Giuseppe da Pracorno di Rabbi, partito per combattere sul fronte russo, fatto prigioniero e mai più tornato. La famiglia lo pianse morto, ma grazie alla Commissione dell'Ambasciata italiana in Russia per il rintraccio dei prigionieri dispersi, dopo 8 anni ricevette una lunga lettera dal suo caro, in cui egli diceva di trovarsi a Lammella di Loptiova, dove viveva con la sua sposa russa in una casetta “frutto delle sue fatiche” come calzolaio. Una notizia che voleva anche “ravvivare la speranza di tante altre famiglie che dall’epoca della guerra ignorano la sorte o d’un figlio o del padre”, fiduciose di ricevere anche loro, prima o poi, “il tanto atteso raggio di sole”.

Ai collaboratori vengono dedicate poche righe: “I loro articoli siano molto brevi e succosi. Il perché è chiaro: dobbiamo accontentare possibilmente tutti quelli che scrivono e… non stancare quelli che leggono. È molto meglio intendersi fin dall’inizio: ARTICOLI BREVI E SUCCOSI!”. Patti chiari, amicizia lunga.

La terza pagina è riservata all'Azione Cattolica, all'epoca l'unica organizzazione cattolica autorizzata, che ci restituisce l'immagine di una Chiesa per certi aspetti ormai lontana. Vengono riportati ampi stralci di un discorso del Papa alla Federazione degli Uomini Cattolici, seguita dalla notizia di una circolare diramata dalla Federazione che raccomanda l'azione collaborativa dei cattolici nell'applicazione della nuova legge sulla tutela della moralità, della decenza e del buon costume. “I migliori risultati potranno ottenersi con la collaborazione di tutti gli onesti «uomini» (interessanti le virgolette, n.d.r.), i quali se padri di famiglia sono più interessati a combattere l’immoralità, il terribile morbo che minaccia la salute spirituale”. Essi “debbono fare opera di vigilanza e di segnalazione alle autorità, determinando le fonti del male per sventarne le insidie”.

La quarta e ultima pagina è dedicata a “Lavoro ed Economia”, con notizie sull'andamento dell'economia agraria e una rassegna dei mercati molto dettagliata che fa il punto sulla situazione locale e nazionale di cereali, semi da prato, fieni e paglie, canapa, vino, latticini e bestiame.

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