Autonomia senza tabù

La cittadinanza è invitata a partecipare attraverso il “Forum dei 100” e il web

Bolzano – L’autonomia scende in piazza e incontra la popolazione. Con metodi analoghi utilizzati in occasione del Sinodo diocesano da poco concluso, parte la “Convenzione sull’Alto Adige”. Sono previsti incontri open-space in diverse località della provincia e anche le parole d’ordine lanciate in questi giorni assomigliano a quelle risuonate nell’allestire il laboratorio di riflessione della Chiesa altoatesina: “Non ci saranno tabù”, hanno detto il presidente del Consiglio Thomas Widmann, il presidente della Provincia Arno Kompatscher e il vicepresidente Roberto Bizzo nel presentare, venerdì scorso in Consiglio provinciale, scopi e modalità di lavoro della Convenzione, aperta alla partecipazione della cittadinanza attraverso il Forum dei 100 e il web.

Di fronte ai rappresentanti delle istituzioni provinciali un numeroso pubblico di cittadini interessati, che hanno occupato il posto dei consiglieri, nonché i parlamentari altoatesini Gnecchi, Kronbichler e Palermo. Il vicepresidente Roberto Bizzo ha illustrato il funzionamento del processo di revisione, coadiuvato a livello scientifico dall’Eurac. Due sono gli organi previsti, ovvero la Convenzione vera e propria, che si compone di 33 membri, e il Forum dei 100 cittadini e cittadine, che con essa dialogherà e che vi invierà otto suoi rappresentanti. Entrambi gli organismi si riuniranno periodicamente. La prima, le cui sedute saranno aperte, sarà composta da quattro delegati del Consiglio dei Comuni, due del mondo economico e due di quello sociale, cinque giuristi, otto cittadini delegati dal Forum, dodici dai gruppi consiliari. Al fine di garantire la partecipazione della cittadinanza saranno promossi, come detto, una serie di incontri open-space.

“Il processo di revisione dello Statuto avviato sabato rientra in pieno nel concetto di democrazia partecipativa, di nuovo sviluppo rispetto a quelli tradizionali di democrazia rappresentativa e democrazia diretta”: lo ha spiegato la ricercatrice dell’Eurac, Elisabeth Alber, sottolineando che “un sistema politico non è più innovativo né capace di consenso senza la partecipazione dei cittadini ai contenuti nei processi decisionali: governare secondo le logiche del voto maggioritario incontra sempre più limiti”. La democrazia partecipativa non è prevista espressamente in quasi nessuna Costituzione, per ora, ma ci sono sempre più esempi di democrazia partecipativa nella prassi: essi sono sempre legati al contesto e aperti per quanto riguarda il risultato, richiedono una cultura politica responsabile e consapevolezza nei processi dialogici da parte di cittadini, politici, media e gruppi di interesse. Il ricercatore Marc Röggla ha infine presentato il sito trilingue www.convenzione.bz.it che permetterà a chiunque lo desidera di avere informazioni sul processo e di seguire i lavori della Convenzione dei 33 e del Forum dei 100, partecipandovi anche in modo attivo. Il sito fornisce documenti e informazioni sull’andamento del processo e sui suoi risultati, permette ai cittadini di registrarsi al Forum dei 100, consente a chiunque di inoltrare suggerimenti e idee.

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