È la misericordia l’unica strada per una corretta comunicazione. Nel messaggio per la 50ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (8 maggio), presentato il 22 gennaio, Papa Francesco illustra come “comunicazione e misericordia” possano stabilire “un incontro fecondo”. La misericordia, infatti, “è capace di attivare un nuovo modo di parlare e di dialogare”. Il “potere” della misericordia coinvolge tutti: famiglie, comunità, popoli… E soprattutto chi esercita funzioni pubbliche. Per questo, dice Francesco, “è auspicabile che il linguaggio della politica e della diplomazia si lasci ispirare dalla misericordia, che nulla dà mai per perduto”. Da qui il doppio appello che il Papa rivolge a quanti hanno responsabilità istituzionali e ai pastori della Chiesa. Ai primi: “Sempre vigilanti sul modo di esprimersi nei riguardi di chi pensa o agisce diversamente, e anche di chi può avere sbagliato”. Ai secondi: “Superare la logica che separa nettamente i peccatori dai giusti”.

Il Messaggio del Papa è stato al centro dell'incontro dell'Ucsi (Unione stampa cattolica italiana), che in occasione della festività dedicata a San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli scrittori, ha celebrato una Messa lo scorso sabato 23 gennaio. Nell'omelia don Giulio Viviani ha richiamato la responsabilità dei giornalisti, “chiamati a descrivere l'oggi, plasmando la stessa percezione del mondo”: “Utilizziamo i mezzi di comunicazione con intelligenza e responsabilità, ma anche con cuore e nel rispetto di tutti, al fine di favorire la pace e la fratellanza tra i popoli”.