Sì, no, forse: così voteranno i trentini sul ddl Cirinnà

La stepchild adoption, ovvero la norma che estende anche alle coppie omosessuali la possibilità di adottare il figlio del partner, è il nodo principale che alla vigilia del dibattito sul ddl Cirinnà divide ancora le posizioni dei parlamentari trentini. A sostegno del disegno di legge si schiera il Partito democratico: “E’ un buon compromesso – commenta il senatore Giorgio Tonini – Non si tratta di matrimonio omosessuale, ma di unione civile così come ci chiede la sentenza della Corte costituzionale. In merito alle adozioni, io sostengo un emendamento che preferirebbe l’affido. Spero che esso venga recepito, altrimenti voterò comunque a favore del ddl”.

Chiede chiarezza, invece, Franco Panizza, senatore del Patt: “Restano una serie di questioni, come la stepchild adoption, sulla quale nutro perplessità. Noi abbiamo cercato di modificare l’articolo 5, con proposte che vanno verso l’affido rinforzato. Occorre evitare da un lato che la stepchild adoption faciliti pratiche come il cosiddetto “utero in affitto”, ma, allo stesso tempo, fare in modo che chi stipula un’unione civile con una persona che ha già un figlio abbia una serie di doveri in merito al sostentamento del minore”. Un’opinione condivisa dal senatore Vittorio Fravezzi, del gruppo delle Autonomie: “Lo strumento più idoneo per tutelare le esigenze dei figli è l’affidamento rafforzato”.

Contraria, invece, la Lega Nord: “Non voto il ddl Cirinnà così com’è – spiega il senatore del Carroccio Sergio Divina. – Le unioni civili non possono essere parificate al matrimonio. Non siamo d’accordo nemmeno sul fatto di consentire ad una coppia omosessuale di adottare un figli: i minori non possono vivere in un contesto familiare dove non ci sono riferimenti precisi. Chi pensa il contrario, pensa soltanto all’egoismo dei genitori. Avere figli non è un diritto, ma un dono”.

Tra i deputati trentini un sì convinto al disegno di legge arriva dal Movimento 5 Stelle col deputato Riccardo Fraccaro: “L’adozione è un elemento di credibilità dello Stato italiano e della sua laicità. Non c’è alcun attacco alla famiglia tradizionale”.

Contrario all’adozione dei figli da parte di una coppia omosessuale è invece Mauro Ottobre del Patt. “Un minore – spiega – ha bisogno di un padre e di una madre, della famiglia tradizionale su cui è basata la nostra società”.

“Sul tema delle adozioni il dibattito è ancora aperto – sostiene il dem Michele Nicoletti, –  si è stabilito di tutelare i figli già esistenti, anche se è ancora in corso la discussione sullo strumento da utilizzare. Mi pare che si stia andando verso una soluzione equilibrata”.

In attesa che il testo passi la prima approvazione in Senato per poi approdare alla Camera, Lorenzo Dellai, del gruppo “Per l’Italia – Centro Democratico”, si dichiara “a favore delle unioni civili: è un segno di civiltà e un interesse della società. Però sono convinto che questo non debba avere niente a che vedere con l’istituto del matrimonio e nemmeno con la possibilità di adottare figli. Se questi punti, come auspico, saranno chiariti nel dibattito in Senato, allora voterò a favore della legge. In caso contrario, qualora il ddl rimanesse così com’è, io voterò contro”.

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