Storia di una piccola migrante che attraversò il mare

Angela Nanetti con le illustrazioni di Antonio Boffa, Un giorno un nome incominciò un viaggio – Gruppo Abele Edizioni, 2014 – 34 p. – € 15,00 – Età di lettura: da 6 anni

È una metafora molto eloquente quella usata da Angela Nanetti in “Un giorno un nome incominciò un viaggio” (Edizioni Gruppo Abele) per una storia di grande attualità. È la storia di una bambina dal nome lungo, Quella che danza coi narcisi. Una bambina che, dal villaggio sugli altopiani africani dove è nata, è costretta a fuggire per cercare con i suoi una nuova vita. La piccola attraversa pianure aride e città rumorose che la spaventano. Un giorno arriva al mare dove, ammassata con altre persone, viene imbarcata per una destinazione lontana. La sua fragile vita, però, non ce la fa a sopportare il lungo viaggio e le difficoltà che comporta, come la stessa barca sulla quale affronta il mare: una piccola croce con il nome “Anna” segnerà per sempre il posto dove le onde hanno restituito il suo corpicino alla terra.

La storia di questa bambina è narrata a partire dal suo nome che incontra altri nomi, altre voci dapprima simili alla sua e poi sempre più sconosciute e strane come i nomi di chi le usa. Mano a mano che il viaggio procede, il nome della piccola viene accorciato da chi lo trascrive sui vari documenti: un nome sempre più breve che alla fine rispecchia la sua identità perduta.

Incantevoli le illustrazioni di Antonio Boffa che accompagnano questa storia. Poesia anch'esse come il testo di Angela Nanetti che con poesia e leggerezza sa raccontare di ferite, di dolore, di smarrimento e tragedia. Una storia di migrazione, di abbandono di una terra conosciuta per attraversare mondi stranieri e cercare una nuova dimensione in cui il nome torna ad essere l'emblema, l'essenza della persona. Una storia “circolare” che, ripercorre la triste vicenda della bambina per tornare, alla fine, nei posti che l'hanno vista nascere. Il finale, infatti, nella tragedia è positivo: sull'altopiano in Africa ritorna la pioggia, rifiorisce la speranza e si verifica il miracolo di una nuova vita che nasce, di un nome che, come “ogni nome cerca la sua casa. Cerca finché non la trova nella culla di un bambino”.

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