Il Papa: “Non è come andare in tintoria”

Ben prima dell'indizione dell'Anno della Misericordia papa Francesco è intervenuto più volte sul tema del perdono di Dio, il Padre che “perdona sempre, perdona tutto e non si stanca mai di perdonare”.

La confessione però “non è un giudizio”, né si può assimilare ad una sosta in “tintoria” dove smacchiare i peccati: l'ha ricordato ancora una volta il 23 febbraio nell'omelia a Santa Marta. Ma c'è di più. “Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo e ha affidato a noi la sua riconciliazione” (cf Corinzi 5,19) ed “è bello questo compito di Dio e lui affida anche a noi questo compito, cioè quello di riconciliare, riconciliare sempre”. Perché “il cristiano è uomo o donna di riconciliazione, non di divisione”, il compito del diavolo per eccellenza.

Quello che sta a cuore al papa è trasmettere l'idea dell'infinito amore fedele del Padre: “bisogna solo chiedere perdono: niente di più! Non si deve pagare niente! Cristo ha pagato per noi e lui perdona sempre”.

“E' sempre pronto ad aprirci le braccia qualsiasi cosa sia successa, perché gli errori, anche se grandi, non scalfiscono la fedeltà del suo amore”, ha detto all'Angelus del 6 marzo e due giorni prima ai penitenzieri riuniti a Roma per un corso aveva ribadito: “Siete strumenti della misericordia di Dio”. .

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