“Contro il terrore, istruzione per tutti e tutte”

L’eco della strage terroristica il giorno di Pasqua, a Lahore, si è fatta sentire in tutto il mondo

Nel giorno di Pasqua a Lahore, in Pakistan, un attacco kamikaze ha causato almeno 72 morti, tra cui molti cristiani, ma anche bambini e famiglie musulmane. L’esplosione è avvenuta al Gulshan-i-Iqbal Park di Lahore, frequentato da molte famiglie. E’ l’ultimo di una serie di attentati, rivendicati da gruppi talebani, come quello dello scorso 15 marzo a due chiese cristiane di Lahore, che aveva provocato 17 morti.

La Commissione nazionale Giustizia e Pace del Pakistan ha condannato “fortemente il tragico attacco contro persone innocenti in un parco pubblico” e ha chiesto al governo di intensificare le misure di protezione verso le minoranze e le comunità più vulnerabili, eliminando “le cause che sono alla radice di questa intolleranza”. La Commissione Giustizia e Pace ricorda che da quest’anno il governo del Punjab ha ha riconosciuto come festività Holi (festa indù) e la domenica di Pasqua, Molte famiglie cristiane provenienti dalla periferia avevano colto l’occasione per visitare Lahore o per passeggiare nel parco scelto per l’attentato.

La comunità cattolica del Pakistan ha apprezzato le parole del primo ministro pakistano e capo dell’esercito, che ha fortemente condannato l’attacco. Ma la Commissione Giustizia e Pace ha chiesto al governo di “consegnare i terroristi alla giustizia e di intensificare le misure di protezione di tutti i cittadini, incluse le minoranze e le comunità più vulnerabili”.

Poche settimane fa era stata a Trento suor Josephine Michael dell’Ordine delle Missionarie dell’Unione di Santa Caterina da Siena, che in Pakistan gestiscono scuole dove studiano insieme musulmani e cristiani. Nella giornata dedicata ai missionari martiri (24 marzo), suor Josephine Michael aveva portato la sua testimonianza raccontando la tensione che si vive nel Paese. Suor Josephine ha ereditato l’impegno che per molti anni, fino al 1995, era stato di suor Teresa Bernard, missionaria trentina in Pakistan.

“Per contrastare le minoranze estremiste che attraverso intimidazioni e violenze tengono un intero popolo nella miseria e nella paura – ha spiegato ai microfoni di radio Trentino inBlu – lo strumento migliore è proprio l’istruzione”. Ma oggi in Pakistan andare a scuola, frequentare l’università espone al rischio della vita. “I gruppi estremisti attaccano scuole ed università, come è accaduto a Peshaware. Non c’è sicurezza. Noi continuiamo il nostro lavoro, confidiamo in Dio e speriamo che questa situazione possa cambiare”.

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