“Dal mio al nostro, oltre il campanile”

Il nuovo logo rappresenta colomba avvolta dalle fiamme, che rappresenta lo Spirito Santo e il suo nome deriva dall’antica chiesa di “Santo Spirito al Palù” che una volta era al centro delle Comunità, l’unica a pianta rotonda in Valle di Non, demolita nel 1825. Domenica 15 maggio, monsignor Lauro Tisi ha inaugurato la nuova Unità pastorale di “Santo Spirito”, che comprende le parrocchie di Cles, Mechel, Rallo, Pavillo, Nanno, Tassullo e Tuenno.

La cerimonia, molto sentita e partecipata, è stata celebrata nella chiesa di Tuenno, la più grande della valle. “Non più la mia parrocchia, il mio gruppo, il mio parroco, ma le nostre parrocchie, i nostri gruppi”, fa detto Bruno Molignoni, in rappresentanza del Consiglio Pastorale, nel dare il benvenuto al vescovo. “È questo passaggio, dal mio al nostro, che ci permetterà di fare una maggiore esperienza di Chiesa, di appartenenza ad una Comunità, che va oltre al proprio campanile. di creare e crescere insieme, non più forestieri, ma fratelli”.

La Messa è stata concelebrata dal decano don Renzo Zeni, con don Mauro Angeli, don Daniele Armani, don Lionello Corradini, don Marco Leonardi, don Enzo Luchi, don Alessandro Lutteri, don Aldo Pizzoli, don Fortunato Turrini, due padri del Convento di S. Antonio dei Francescani di Cles, e padre Aldo Valentini.

“La parola è protagonista della Pentecoste. Oggi la parola è in crisi, gira all’impazzata sul web, intasa le nostre caselle di posta elettronica”, ha detto l'arcivescovo nella sua omelia. “Parole mal governate generano la macchina del fango, si agitano come clave, che hanno ucciso e possono uccidere. Ma ci sono anche parole che creano bene, quelle della mamma, che ci accompagnano per tutta la vita e non vengono mai cancellate. La parola è creatrice quando esce dal grembo dell’amore e ci indica un volto di Dio da vedere, da toccare, che è Padre che ti conosce, perché sei figlio”. E ha concluso dicendo: “Ama e fai quello che vuoi, auguro un buon cammino alle sette Comunità insieme”.

È intervenuto anche il vicesindaco di Cles Vito Apuzzo: “Questa che si apre davanti a noi è una sfida, e sono orgoglioso di essere presente e di rappresentare il mio Comune”. Al termine, don Mauro Angeli, segretario del vescovo, ha letto il proclama ufficiale della nascente Unità pastorale, che sarà retta da don Renzo Zeni, coadiuvato da don Sandro Lutteri e dal cappellano don Daniele Armani. È stato ricordato anche l’operato di don Carlo Tissot che qualche anno fa aveva già intrapreso questo percorso di unificazione. Le offerte che sono state portate all’altare saranno devolute alla scuola materna che i religiosi di padre Monti stanno predisponendo in Nigeria.

“In un mondo che sempre di più riconosciamo villaggio, in una società frammentata, ma dai vincoli stretti e interconnessi, la Chiesa è chiamata a diventare antesignana di relazioni che siano vive, vere e feconde”, ha scritto don Renzo Zeni, dopo la costituzione dell’Unità, ha scritto sul notiziario pastorale “Ecclesia”. “Per questo, là dove ci sia un ambiente uniforme che dia la possibilità di un cammino e di un sentire comune, oggi diventano logiche intesa, apertura, complicità. Una comunione si fa necessaria 'perché il mondo creda', per non disperdere forze, per non moltiplicare gli eventi, per sostenersi a vicenda, per godere dei doni delle sorelle e dei fratelli che ti vivono accanto, per diventare insomma quel miracolo che lo Spirito del Cristo può fare di noi anche oggi”.

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