Agesc, per una scuola davvero “buona”

Un fine settimana intenso per i genitori delle scuole cattoliche ritrovatisi a Trento per il convegno nazionale Agesc aperto a Palazzo Geremia da un incontro con le autorità cittadine e le voci della coralità trentina, rappresentate dalla corale “Torre Franca”.

Il servizio educativo reso dalle scuole cattoliche trentine (presenti con i propri responsabili) è stato ribadito dal sindaco Alessandro Andreatta e dall'arcivescovo Lauro Tisi che ha collocato l'impegno dei genitori dentro la prospettiva della comunità educante e del servizio.

A fare gli onori di casa il presidente provinciale Michele Cristoforetti che ha visto premiato l'impegno del gruppo trentino: in due anni si è raddoppiato il numero degli iscritti all'Agesc nei cinque istituti cittadini. Il presidente nazionale Roberto Gontero e l'assistente ecclesiale don Mion hanno guidato i lavori mettendo l'accento sulla corresponsabilità educativa, tra famiglia, prima agenzia educativa e scuola, tra associazioni del mondo scolastico cattolico e paritario, e le istituzioni. “Il momento non è facile – si è detto – 500 scuole cattoliche chiuse nell’ultimo anno, il 25% di abbandono scolastico e il 40% di giovani che non lavora sono dati che devono far riflettere non solo il mondo delle famiglie e il sistema scolastico, ma anche quello della politica”.

Secondo l'Agesc nazionale, che riconosce nel Trentino un'amministrazione che vuol rimanere attenta al servizio pubblico delle scuole paritare (si spera anche in futuro!), in Italia la libertà di educazione in Italia non trova concreta applicazione, benché sancita dalla Costituzione, da molte leggi successive e dalle direttive europee. Siamo al 47° posto per libertà di educazione su 136 Paesi nel mondo.  “E’ più che mai necessaria una concreta determinazione politica– ha affermato il presidente Roberto Gontero – senza la quale si ingenera superficialità ed esclusione. Andare controcorrente per vivere una vita che non delude, un valore che vorremmo condividere con tutti i genitori. Per noi la democrazia è la ricerca di dialogo con tutti. Vogliamo ricostruire con la politica quei ponti che Papa Francesco non si stanca mai di promuovere.”

Le preoccupazioni ma anche le attese nei confronti della riforma della “Buona Scuola” sono state sviscerate anche negli interventi di don Sergio Castellini, delegato salesiano alla scuola e da Virginia Kaladich, presidente nazionale della FIDAE. Nei lavori proseguiti dopo la visita al Museo diocesano, il Consiglio nazionale ha esaminato alcune modifiche statutarie e avviato due iniziative nel campo della formazione.

A Trento si è anche annunciata l'iniziativa che mercoledì 25 maggio ha poi portato le sigle dell'associazionismo scolastico alla Camera dei deputati per un convegno in cui è stato chiesto al governo “un atto di coerenza politica, realizzata nell’applicazione e nel rispetto della gerarchia dei valori: persona, famiglia, scuola, Stato”.

Un altro nodo è quella disabilità: “Negli ultimi 10 anni gli alunni disabili sono aumentati del 62% nelle scuole paritarie. Lo Stato ha promesso mille euro a disabile, ma quando arriveranno? E soprattutto: basteranno?”

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