Nel solco della carità

Cinquant'anni di cammino di una comunità parrocchiale che ha saputo fare dell'oratorio un punto di aggregazione fra le diverse realtà della comunità

Domenica 19 giugno 1966 – domenica 19 giugno 2016: 50 anni di cammino di una comunità parrocchiale che ha saputo fare di un progetto e di un edificio un punto di aggregazione e di sinergia fra le diverse espressioni culturali, sportive e pastorali della comunità.

Un progetto nato dall’intuizione prima di don GB. Chiocchetti e poi dalla vulcanica opera di persuasione del successore, don Italo Morghen, che nell’arco di sei anni ha portato a compimento l’opera coinvolgendo tutti, ma proprio tutti, dai capo famiglia nell’impegno finanziario, alla prestazione d’opera volontaria, alle più disparate modalità di raccolta fondi che ha visto bambini, ragazzi, giovani, donne e uomini impegnati con l’intento non tanto di finire una costruzione ma, consapevoli, di “fare qualcosa” che già era sentita importante e urgente per l’educazione e la formazione della gioventù. “L’oratorio è la più grande e la più preziosa carità che una comunità parrocchiale può fare alla propria gioventù presente e futura”, scriveva don Italo nella lettera di presentazione del referendum per l’impegno finanziario d’assumersi.

Domenica 19 giugno, sul piazzale dell’oratorio, alla presenza dell’arcivescovo Lauro, non si è celebrato un ricordo storico ma uno sguardo riconoscente verso chi ha tracciato un cammino e lo ha portato avanti con sacrificio e dedizione e una ripartenza fiduciosa nel proseguire nell’oggi e per il domani.

Nella celebrazione eucaristica, il grazie e l’incoraggiamento a continuare nell’umiltà e nella semplicità, in un servizio fatto di presenza, di ascolto e di prossimità che trovano poi la creatività di tradursi in atti concreti di carità. Nelle parole del parroco don Cosma Tomasini, della sindaca Alessandra Furlini, del presidente dell’Associazione Noi Claudio Panizza, l’espressione di un impegno condiviso che ha saputo far tesoro del tratto di strada fatto assieme e che con coraggio ha posto le basi per un percorso nuovo, altrettanto impegnativo ma che apre a una nuova visione di Chiesa, come ha ripreso lo stesso arcivescovo, dove la presenza del laicato formato e organizzato diventa strumento imprescindibile per il cammino delle nostre comunità.

Nel proseguo della giornata la collaborazione e la condivisione con le associazioni che nell’oratorio hanno trovato non solo una sede, ma una casa, gli alpini che ha curato il pasto, la sportiva Alta Vallagarina che ha proposto l’animazione per i più piccoli, gli allievi dei vigili del fuoco volontari e in conclusione il gruppo AdpAdf che ha preparato la merenda conclusiva. Domenica 19 è stato il culmine di un percorso iniziato già a fine maggio con un nutrito programma di eventi serali, che hanno coinvolto Filodrammatica, Jazz Band, Corpo Musicale S. Cecilia, Coro Amicizia, e che ha proposto sabato 11 giungo la testimonianza e l’esibizione della rock band “The Sun”.

F.A.

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