Equalitas piace al ministro

La nuova società (Unione italiana vini) mira alla certificazione volontaria di sostenibilità del vino. L’iniziativa è appoggiata dal ministro dell’Agricoltura

“Si licet parva componere magnis”. E’ la domanda che si pone il poeta Virgilio (70-19 a.C.) prima di accingersi a confrontare il lavoro delle api con quello dei ciclopi (Georgiche IV°, 176). La stessa domanda può servire per introdurre questa nota dedicata a due progetti che, seppure diversi per ampiezza e complessità, rientrano nell’ambito della bio sostenibilità in viticoltura.

Parleremo infatti di Equalitas, la nuova società nata al’interno dell’Unione italiana vini che si fa portatrice della prima certificazione nazionale volontaria di sostenibilità intesa nella sua integralità (ambientale, sociale ed economica) e del protocollo di produzione integrata volontaria che le cantine sociali del Trentino ed alcune aziende vitivinicole private applicano da oltre cinque anni.

I promotori del protocollo trentino si dicono certi di ottenere il riconoscimento ufficiale da parte del Ministro per le politiche agricole, agroalimentari e forestali dopo la vendemmia di quest’anno. Nei confronti dei due progetti il Ministro Maurizio Martina ha avuto finora due posizioni diverse. In occasione della prenotazione ufficiale di Equalitas al Vinitaly 2016, l‘ ha definita “Un’ iniziativa privata con una importante valenza pubblica. Una partita strategica per il futuro del nostro paese, perchè la sostenibilità, come chiave anche della competitività, sarà il grande tema con cui dovranno confrontarsi le nostre aziende. Soprattutto nei loro rapporti con i mercati esteri. USA in primis”.

Renato Martinelli, funzionario tecnico del Servizio agricoltura della Provincia di Trento, si dice convinto che il protocollo applicato dalle cantine sociali del Trentino corrisponde, anzi per alcuni aspetti lo supera, al livello previsto dal Piano di azione nazionale sui fitofarmaci. All’interno del Consorzio vini trentini e nell’ambito delle cantine sociali non si fa invece mistero sugli ostacoli procedurali che si frappongono alla certificazione del sistema qualità nazionale produzione integrata. (SQNPI). Alcuni sono di carattere organizzativo e riguardano le cantine sociali: registrazione delle aziende, quaderni di campagna conformi alle disposizioni di legge, controlli da eseguire in fasi diverse nei vigneti e nelle cantine. Altri ostacoli dovranno essere rimossi dallo stesso Ministro. L’Unione italiana vini porta avanti da un quinquennio il progetto TERGEO che si può accostare per contenuti e linee tecniche al protocollo delle cantine sociali del Trentino. Il modello Equalitas si pone invece ad un livello superiore perché persegue una sostenibilità che poggia su tre pilastri: ambientale, sociale, economico. L’azienda verrà valutata in termini di bilancio economico, capacità di mantenere qualità e producibilità delle risorse naturali e di bilancio sociale, ossia di capacità di garantire condizioni di benessere umano. La questione fitofarmaci passa quasi in secondo ordine.

Parole altisonanti o traguardi veri da raggiungere seppure con gradualità?

Significative appaiono le affermazioni rilasciate da Riccardo Ricci Curbastro e da Marcello Lunelli, presidente e vicepresidente della società Equalitas. “Fino a qualche anno fa c’era grande confusione intorno al tema della sostenibilità nel mondo del vino e ognuno andava per la sua strada. Abbiamo progettato qualcosa che è ancora da fare sul campo, ma si tratta veramente del domani del settore vitivinicolo. Ora diventa indispensabile guadagnare credibilità nei confronti dei consumatori e per questo abbiamo deciso che il grande interlocutore di questa nostra azione debba essere la GDO. Partiamo con l’idea di certificare un certo numero di aziende su base volontaria; il passaggio successivo sarà far conoscere questa certificazione sul fronte dei produttori, ma anche su quello della distribuzione. Per farne apprezzare la valenza”.

La società Equalitas è amministrata da un Cda composto da nove membri ed è sostenuta da un comitato scientifico di cui è presidente Attilio Scienza. La presenza di Marcello Lunelli (cantine Ferrari spumante) che ha recepito per primo a livello di azienda privata l’iniziativa SQNPI di matrice trentina, pur nella differente portata dei ruoli rivestiti nei due progetti, induce a pensare che la più grande azienda spumantistica trentina (gestisce anche vigneti da vini tranquilli), mediti di lasciare la compagine trentina per arrivare prima alla più allettante certificazione nazionale.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina