“Il mio grazie ai Vigolani per il loro sostegno”

A dieci giorni dalla morte sotto il trattore della figlia Gloria, papà Tullio Visintainer commosso dalla concreta solidarietà dell'altopiano: “Cinquanta persone al giorno ci hanno aiutato a finire la raccolta delle ciliegie”

Sono passati solo dieci giorni dall'incidente sul lavoro che ha strappato alla famiglia di Tullio Visintainer il sorriso della figlia ventiduenne Gloria. La commovente celebrazione dei funerali con un'immensa folla rimasta fuori dalla chiesa di Bosentino in silenzio attonito (“si sentivano cantare soltanti gli uccellini”) era stata la prima dimostrazione d'affetto ai familiari di quella studentessa universitaria così generosa. Come le immagini delle ore più belle raccolte dai suoi coscritti in un cartellone appeso in piazza oppure la partecipazione di ben 15 gruppi locali di Vigili del Fuoco, la realtà di volontariato in cui era inserita fin da ragazza e che l'ha ricordata anche nel recente convegno allievi provinciale. E poi via via altri segnali di vicinanza: gli amici che si stringono attorno al fratello ventenne Michele e al fidanzato Loris, altri familiari che sostengono la fatica della mamma, tanti vicini e colleghi che si rivolgono a papà Tullio per aiutarlo nelle incombenze burocratiche , ma anche nell'urgenza più immediata: la raccolta delle ciliegie, che non si può rimandare. Per dieci giorni oltre cinquanta persone al giorno si mettono a sua disposizione per poter provvedere in tempo alla raccolta: si alternano con turni regolari, provvedono alla cernita dei frutti, danno una mano nel conferimento.

“Sono commosso da quest'aiuto così concreto da parte di tante persone – ci tiene a sottolineare papà Tullio, che ha affrontato con quest'emergenza lavorativa le dure giornate del distacco dalla presenza vitale e rassicurante della figlia – è stata una solidarietà impensabile, concreta: basta dire che sabato scorso 50 persone hanno raccolto 25 quintali di frutta!” esemplifica, ma aggiunge che al di là dell'aspetto economico quanto li sostiene anche moralmente è l'affetto dimostrato per loro e per Gloria. “Stiamo pensando a come ringraziare questi amici… e quanti ci hanno scritto parole incoraggianti, quanti ci telefonano o vengono a trovarci in campagna da tutto l'altopiano e anche da fuori”.

Sono gli amici e i colleghi a cui Gloria aveva regalato per la tesi il suo succo di mela, i compaesani che papà Tullio aveva coinvolto con varie iniziative di promozione dell'ambiente e della produzione della Vigolana. “Ci consola constatare come tanti riconoscano la bontà d'animo di mia figlia, la sua attenzione per i compagni in difficoltà, l'impegno per la comunità in cui riversava tanto entusiasmo. E' proprio vero che nella vita, quando si semina, prima o poi si raccoglie….” Una riflessione matura e profonda, dal sapore oggi agrodolce, in grado di rilanciare l'impegno sui piccoli frutti dell'azienda famigliare “Ca dei Baghi” in cui Gloria aveva investito i suoi studi universitari a Padova ed anche i suoi progetti per il futuro. “Senza di lei sarà faticoso portarli avanti – riconosce papà Tullio – ma queste giornate con tante persone in campagna con noi ci hanno dato molta forza. Credo sia un valore, un qualcosa che si verifica sulla base dei legami profondi, anche tradizionali, nei paesi piccoli come i nostri della Vigolana”. Un esempio edificante che merita di essere amplificato soprattutto per quelle comunità in cui questi legami si sono sfilacciati e vengono troppo inconsapevolmente recisi.

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