A Cracovia, testimoni di speranza

Cracovia – Anche 120 giovani altoatesini hanno partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù in Polonia. Per molti di loro un lungo cammino di preparazione. Il vicario generale don Michele Tomasi, che li ha accompagnati, ha definito la GMG “un avvenimento che commuove cento volte al giorno in diversi modi”. Il riferimento è all’esperienza di vivere nelle famiglie ospitanti, agli incontri con i giovani di tutto il mondo, alla visita ad Auschwitz e al programma giornaliero intenso e faticoso. È proprio “una scuola di vita”, aggiunge Elena Cortese, responsabile diocesana per la pastorale giovanile in lingua italiana.

Col gruppo dell’Alto Adige anche il vescovo Ivo Muser. “Venendo in Polonia il papa ha detto ai giornalisti che ci troviamo in guerra, ma che non si tratta di una guerra di religione”, racconta mons. Muser intervistato per l’Ufficio stampa diocesano. “Qual è la nostra risposta a tutti questi avvenimenti così atroci? Vedo anche i nostri giovani preoccupati per quanto sta accedendo in questi giorni, in Francia, in Germania, in tutta l’Europa e non solo in Europa… La nostra risposta è quella del Vangelo. Noi guardiamo a Gesù. Gesù non porta una spada ma porta la croce. Guardando alla croce di Gesù troviamo la risposta della fede. Sappiamo che la croce e la violenza non hanno l’ultima parola. Noi siamo chiamati ad essere testimoni della speranza. Qui i giovani certamente ci aiutano. Me lo auguro per la nostra Europa: dobbiamo essere testimoni gioiosi del Signore risorto”.

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