La “Nazionale” dei rifugiati

Il “Refugee Olympic Team” gareggerà sotto la bandiera olimpica: a ricordarci il dramma di milioni di esseri umani

Ai Giochi olimpici in Brasile spicca per la prima volta la partecipazione di dieci atleti nati in Africa e in Medio Oriente, ma poi fuggiti all’estero. Sotto la bandiera a cinque cerchi, gareggeranno in diverse discipline tra atletica, arti marziali e nuoto. Il “Refugee Olympic Team”, in grado di rappresentare idealmente e trasversalmente tutti quei Paesi i cui atleti di qualsiasi disciplina non hanno trovato le condizioni sociali e politiche per poter gareggiare, sarà una piccola ‘nazionale’ a tutti gli effetti.

Gli atleti del “Refugee Olympic Team”, come detto, gareggeranno sotto la bandiera olimpica e sfileranno alla Cerimonia di apertura prima del Brasile, nazione ospitante che chiuderà la sfilata aperta dalla Grecia, in quanto patria della città in cui sono nate le Olimpiadi. In caso di medaglie sul pennone salirà la bandiera olimpica e sarà suonato l’inno olimpico. Anche dopo le Olimpiadi questi atleti saranno supportati economicamente per continuare a praticare sport.

Inizialmente erano stati identificati 43 possibili candidati tra i quali ne sono stati scelti dieci che vivranno nel villaggio olimpico insieme agli altri 10.000 provenienti dai comitati olimpici di 206 nazioni.

Il “Refugee Olympic Team” sarà formato da Yiech Pur Biel, 21 anni, fuggito nel 2005 dal Sud Sudan che correrà gli 800 metri, come farà, nella gara femminile, anche la ventitreenne Rose Nathike Lokonyen, sfuggita alla cattura dei militari in Sud Sudan. Correrà i 1.500 metri Paulo Amotun Lokoro, 24 anni, anch’egli scappato dal Sud Sudan, come Anjelina Nadai Lohalith, 21 anni, dal Sud Sudan. James Nyang Chiengjiek, 28 anni, è il quinto componente della nutrita rappresentanza dei fuoriusciti dal Sud Sudan, in corsa per i 400 metri. A loro si aggiungono il maratoneta etiope Yonas Kinde, 36 anni, Popole Misenga, 24 anni, e Yolande Mabika, 28, della Repubblica Democratica del Congo, che vivono in Brasile da tre anni e gareggeranno nelle gare di judo. Infine la Siria si presenta con due talenti del nuoto: Yusra Mardini (nella foto a sinistra), che vive in Germania, a Berlino, e Rami Anis, che vive a Gand, in Belgio.

L.G.

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