“Sporchiamoci le mani”

Prime giornate a Cracovia per i giovani trentini. Da piazza Duomo a piazza del Mercato, con tanta voglia di mettersi in gioco

Cracovia, 25 luglio 2016, dal nostro inviatoI pullman arrivano alla spicciolata davanti alla scuola di Aleksandra Fredry. Ad accoglierli la leggera pioggia che ha caratterizzato tutta la giornata ma anche la disponibilità e la simpatia di tanti giovani volontari polacchi. I 600 trentini sono ospitati nella parrocchia del Sacro Cuore; li accolgono una palestra e due istituti scolastici.

Gonfiati i materassini, sistemati i sacchi a pelo, le "ciabatte" già penzolano dalle prese elettrica, ornate dai cavi elettrici e cellulari. La trentunesima GMG è pronta per iniziare. Anzi no, è già cominciata 15 ore prima in Duomo a Trento, con la vibrante omelia del vescovo Lauro Tisi. "Abbiate il coraggio di chiedere, sperimentate la bellezza di ascoltare parole affidabili, perdonate, sporcatevi le mani, che è l'unico modo di averle pulite". E dalle poche, ma intense parole del vescovo di Paulo Afonso (Brasile), il trentino – è originario della val di Cembra . Guido Zendron: "Per essere cristiani oggi non possiamo essere 'sgnechi'… Immaginate una vita di mani pulite, ma sporche di egoismo, di individualismo".

Da piazza Duomo (Trento) a piazza del Mercato (Cracovia). Le facce sono le stesse, magari soltanto un po' "segnate" dai mille chilometri di viaggio. "Gli auspici che sono partiti da Trento e ci siamo caricati sul pullman sono decisamente buoni, carichi di entusiasmo, di attenzione, di voglia di mettersi in gioco e di riscoprire anche qualcosa di più di sè, del proprio rapporto con Dio", commenta don Michele Vulcan, che assieme a un'altra ventina di religiosi, accompagna il gruppo trentino. "L'accoglienza che abbiamo ricevuto e la disponibilità di chi ci ha preceduto nel venirci incontro fanno davvero presagire una settimana intensa da un punto di vista umano, relazionale, ma anche di fede".

Poche ore dopo già un primo assaggio. Canti per le strade e sui tram, bandiere, saluti e applausi a ogni incontro. "Italiano batti le mani"' è il coro che, assieme ai tricolori, ci rende riconoscibili. Ma anche il sempreverde "Po po po po po po po po" di berliniana memoria. "Where are you from? Di dove sei?". C'è voglia di conoscersi, di condividere. In piazza del Mercato, la più grande d'Europa, c'è tutto il mondo.

E ci sono anche i trentini. C'è Michele, 19 anni, assieme agli amici di Gardolo. Ha sempre visto la GMG in televisione. "Ma viverla in mezzo ad altre 2 milioni di persone sarà tutta un'altra cosa", ci dice. Carlo, invece, viene da Levico, ha 21 anni e, nonostante sia anche per lui una prima volta, è vice responsabile del suo pullman, 50 giovani, per lo più maggiorenni. "È una grande festa, ho colto l'occasione al volo perché chissà dove sarò tra sei anni". Un grande impegno. "L'avevo già fatto al Giubileo, un lavoraccio: e don Rolando (il responsabile della pastorale giovanile della Diocesi di Trento, ndr) ha pensato bene di confermarmi", sorride.

Chi di GMG ne ha messa qualcuna di più in saccoccia è, invece, Aurelio, del decanato di Mori. 43 anni, è stato a Varsavia e a Madrid. "La prima volta ci vai per provare, alla seconda torni perché sei convinto, la terza per me rappresenta la chiusura di un percorso. In più sono molto legato alla figura di Papa Giovanni Paolo II", spiega. "I giovani non abbiano paura, vivano questa esperienza come una spugna. Sabato sera sarà l'apice. Puoi raccontarla, ma va vissuta per comprenderla veramente".

Ilaria, 31 anni, fa parte del gruppo regia e accompagna i giovani del decanato di Riva. "Sono alla mia quinta GMG, lo spirito è quello di rimboccarsi le maniche e mettersi al servizio dei nostri giovani, per la maggior parte alla prima esperienza". Dietro alla preparazione, un lavoro durato un anno e mezzo. "Siamo un bel gruppo, c'è stata tanta collaborazione, tanto aiuto. È stato molto bello essere supportati e supportarsi a vicenda. Attorno a me vedo tanti giovani gioiosi con la voglia di fare questa esperienza che spero li possa toccare nel cuore. Confidando che il Signore sa la strada per ognuno e ci accompagna".

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