Segni di speranza in Etiopia

Meki/Bolzano – “Abbiamo molto da imparare dalla dignità espressa dalle persone che abbiamo incontrato. La collaborazione tra le Caritas avviene all’insegna dello scambio. Gli amici etiopi ci insegnano a vivere la vita come un dono”. È la sintesi di una settimana di incontri fra i rappresentanti di tre diocesi: quella di Meki, in Etiopia, quelle di Trento e di Bolzano-Bressanone. Nella delegazione il vescovo emerito Luigi Bressan, il vescovo altoatesino Ivo Muser, i direttori dei centri missionari, Wolfgang Penn e don Giuseppe Caldera, i direttori della Caritas di Bolzano-Bressanone. Accolti ad Addis Abeba dal vescovo di Meki Abraham Desta, nella capitale gli ospiti hanno potuto incontrare, tra gli altri, i responsabili della Caritas Etiopia e dei vari servizi pastorali nazionali, dalla comunicazione al dipartimento Giustizia e pace. Pur rappresentando in Etiopia la Chiesa cattolica solo l’1 per cento, essa è una presenza riconosciuta a livello sociale e significativa sul piano della promozione della pace, del dialogo, della dignità e della promozione umana. Un’impressione, questa, confermata nei colloqui con i rappresentanti dell’Università cattolica con l’arcivescovo di Addis Abeba, cardinale Barhaneyesus Demerew e con tanti altri.

Mentre mons. Bressan e don Caldera si dirigevano ai campi profughi sul confine con l’Eritrea, il gruppo altoatesino partiva alla volta di Meki.

L’Etiopia è un grande Paese di quasi cento milioni di abitanti. Ha grandi tradizioni sul piano storico e religioso. Si compone di diversi gruppi culturali, suddivisi in oltre ottanta etnie. Vi convivono cristiani ortodossi, evangelici e cattolici, ebrei, musulmani, adepti delle religioni tradizionali. È una scuola di convivenza e naturalmente non mancano i conflitti che nascono da ragioni molto complesse, non ultima la mancanza di piene forme di partecipazione alla comune responsabilità politica.

Nei due anni passati l’Etiopia è stata colpita da una grave siccità che ha messo a dura prova la capacità di reazione delle istituzioni e dei gruppi sociali. Oggi, con la stagione delle piogge, il Paese sembra rinato, anche se serve ancora molto lavoro per ristabilire appieno le scorte alimentari e agricole necessarie ad una ripresa adeguata della produzione e della vita.

Quanto alla collaborazione che arriva da Bolzano-Bressanone si è potuta verificare l’efficacia delle risorse messe a disposizione a seguito delle campagne “Regali solidali” e “La fame non fa ferie”. Con i “Regali solidali” si sostengono interventi tesi a promuovere l’autonomia delle persone e lo sviluppo comunitario. Grazie a “La fame non fa ferie” si prevengono le conseguenze altrimenti disastrose della carenza alimentare, dovuta in modo particolare all’ultima siccità.

“I progetti attuati in questi anni – dicono alla Caritas diocesana – hanno contribuito allo sviluppo delle persone nel senso di una maggiore autonomia, della prevenzione della fame e della capacità di camminare con le proprie gambe”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina