Un filo prezioso

Dura trenta minuti esatti e propone un'accurata ricostruzione storica della bachicoltura e dell'industria della seta in Trentino, per illustrare poi con precisa terminologia scientifica il ciclo vitale del baco da seta, dalla schiusa delle uova all’accoppiamento delle farfalle il documentario “Il Baco da seta, la farfalla dal filo prezioso”, realizzato dagli studenti delle classi seconde delle medie dell’Istituto Comprensivo Sacro Cuore di Trento negli anni scolastici 2014-2015 e 2015-2016.

Il filmato, realizzato per documentare l’attività svolta all’interno di un progetto didattico proposto dal Muse – Museo delle Scienze, si propone due obiettivi: approfondire la conoscenza degli invertebrati, da una parte, e tenere viva la memoria delle attività legate alla produzione della seta, molto diffusa in Trentino fino alla fine del 1800, dall’altra. E si può dire che entrambi siano stati pienamente raggiunti. Merito dell’accompagnamento scientifico del Muse, che propone con successo crescente alle scuole quest’attività didattica avviata per la prima volta nel 2004 e capace di raccogliere negli anni la partecipazione entusiasta di decine e decine di classi delle elementari e delle medie. Merito anche del contributo tecnico degli operatori di Format – Centro audiovisivi della Provincia Autonoma di Trento e, per la fase di montaggio del girato, di Paolo Holneider. Merito soprattutto dell’entusiasmo delle insegnanti di scienze e tecnologia Luisa Zottele, Manuela Mirabassi e Daniela Minerbi, capaci di appassionare i loro studenti nella conoscenza del mondo affascinante della bachicoltura. Lo spiegano, con semplicità, in apertura del documentario da loro realizzato gli stessi studenti: “E’ tradizione che le classi seconde del nostro Istituto partecipino a questo progetto didattico e non vedevamo l’ora che toccasse anche a noi”.

“Alle classi – spiega Maria Vittoria Zucchelli, responsabile della Sezione Ecologia degli invertebrati dei Servizi educativi del Muse – viene proposto di allevare il baco da seta a partire dalle uova, per far conoscere le tecniche di allevamento, le fasi del ciclo vitale, la sua ecologia, e arrivare infine a produrre il filo di seta”.

Allevare i bachi da seta, prendendosene cura anche a casa, oltre che nel laboratorio di scienze della scuola, coinvolgendo all’occorrenza genitori, fratelli e sorelle, per osservare e registrare tutte le fasi del ciclo vitale ed effettuare sorprendenti riprese; imparare a conoscere la biologia, l’ecologia, l’allevamento di questo delicatissimo organismo; approfondire le applicazioni biomediche della seta, grazie alla visita al Crea-Api di Padova (ex Istituto Bacologico), l’unica realtà in Europa che conserva un patrimonio di circa 190 razze di baco da seta; accostare la terminologia scientifica per accompagnare in modo adeguato i filmati che costituiscono il documentario: tutto questo ha rappresentato un’avventura entusiasmante, proseguita nell’anno scolastico 2014-2015 con la traduzione in tedesco e in inglese del testo del documentario, conservandone, grazie ai suggerimenti dei docenti Susanna Bernardi, Giulia Gatta, Alex Monteanu e Dania Urthaler, il rigore scientifico, ma anche la freschezza. E’ la prima volta che quest’attività didattica del Muse viene raccontata in forma di documentario. “Il risultato è molto significativo”, osserva Maria Vittoria Zucchelli. Tanto che il Muse metterà a disposizione a breve sul suo canale Youtube il filmato.

Un'occasione per conoscere da vicino quest'arricchente esperienza didattica è data dall'Open Day di sabato 28 gennaio: dalle 15 alle 17 l'Istituto Sacro Cuore, che si trova in piazza Santa Teresa Verzeri, poco distante da Piazza Duomo, aprirà le porte a chi vorrà approfondirne la proposta didattica ed educativa.

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