Così conciliamo famiglia e lavoro

Per ora di concreto non c’è nulla. Non si sa ancora, e forse lo si conoscerà tra qualche mese, se a disposizione dei dipendenti che tengono famiglia sarà messo a disposizione un asilo nido, od offerto il doposcuola per i figli oppure maggiore flessibilità nell’orario di lavoro per badare alla prole, o altro. Certo è che, per adesso, non sono state decise neanche le risorse, i soldi, da riservare al welfare familiare, alla conciliazione famiglia-lavoro. Per il momento è stato firmato, martedì scorso 14 febbraio, a Spini di Gardolo, nella sede della Bauer, in via Kufstein, un “Accordo volontario sperimentale di area per favorire lo sviluppo del distretto family audit “Le palazzine” tra l’azienda di brodi e insaporitori che opera nel settore food fin dal 1929, Delta Informatica e Dedagroup (che si occupano di information tecnology) e la Provincia di Trento.

In pratica, è nato, almeno sulla carta, il primo distretto privato “Family audit” a livello provinciale affiancato dall’Agenzia provinciale per le famiglie e che ha l’obiettivo principale di “accrescere il livello di welfare aziendale e favorire un incremento della soddisfazione e della produttività delle lavoratrici e dei lavoratori nonché favorire, tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia, l’attrattività territoriale sostenendo lo sviluppo locale attraverso il coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate”.

La presentazione è stata “benedetta” dal governatore Ugo Rossi che ha ricordato le politiche a favore della famiglia sostenute dall’ente pubblico in questi ultimi anni con la creazione dei Distretti famiglia.

Il distretto “Family audit” di Spini coinvolgerà i circa 400 dipendenti delle aziende firmatarie, di cui si recepiranno le esigenze, ma i responsabili e i dirigenti delle società coinvolte (Giovanna Flor, amministratrice unica Baier, Pompeo Viganò, presidente Delta Informatica, Valentina Gilli, responsabile risorse umane di Dedagroup) hanno sottolineato che “l’intenzione è quella di interessare altre aziende dell’area”, raddoppiando così la platea dei potenziali partecipanti a questo progetto di welfare familiare i cui aderenti possono vantarsi, o lo saranno a breve, del marchio “family audit”, certificazione assegnata dalla Provincia alle organizzazioni sensibili alla conciliazione famiglia-lavoro. “Le politiche famigliari – hanno sostenuto i rappresentanti delle tre aziende di Spini – non sono politiche improduttive, ma sono investimenti aziendali e sociali strategici”.

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