E le classi si ritrovano in piazza

Dopo cinque giorni di servizio in vari ambienti gli studenti degli istituti cattolici hanno incontrato il vescovo Lauro. “Imparate l'arte di Gesù di Nazareth”, dice mons. Tisi

La domanda di Gaia e Andrea arriva dritta al vescovo Lauro: “Andandoli a trovare abbiamo avuto l'impressione che anche i preti anziani e ammalati, forse anche i vescovi, possano sentirsi soli. Che ne pensi, vescovo Lauro?”. Altrettanto sinceramente mons. Tisi replica: “Anch'io vado a trovarli, ma vedo che nella loro casa di riposo godono della vicinanza di chi li assiste, degli amici e dei volontari. Certamente, anche loro come ogni anziano, anche un nonno che ha figli e nipoti, amano la compagnia e apprezzano il linguaggio delle carezze e dell'affetto. Per questo vi dico: andateli ancora a trovare, non solo in quest'occasione”.

Un passaggio del dialogo schietto – domande e risposte “alla Papa Francesco” – che martedì mattina in piazza Duomo ha contrappuntato la mattinata di festa della rinnovata festa dal titolo “Oggi siamo fuori!”. Le scuole cattoliche trentine, infatti, hanno sospeso dopo trenta edizioni l'onerosa Maratona di primavera, “mordi e fuggi” in una sola mattinata, per dilatare la loro attività in cinque giornate orientate nel servizio al territorio, esterno alle mura scolastiche.

Ne hanno riferito al vescovo i portavoce delle cinque scuole cattoliche associate alla FIDAE (Collegio Arcivescovile, Istituto Sacro Cuore, Istituto Sacra Famiglia, Istituto salesiano Maria Ausiliatrice Trento, Istituto salesiano Santa Croce Mezzano), raccontando i loro progetti a carattere sociale – dalla relazione di compagnia all'intervento di ripristino ambientale – che li ha visti impegnati nella settimana precedente in scuole materne, residenze sanitarie, case di riposo, ospedali, mense dei poveri o nei parchi cittadini per animarli e abbellirli.  Ma è bene che le nostre scuole si aprano sempre di più a queste attività di servizio? Ha chiesto per tutti Simone. “Penso che la risposta sia scontata – ha raccolto velocemente l'assist il vescovo Tisi – perchè le scuole cattoliche non sono luoghi confessionali dove si fa dottrina o catechesi, ma ambienti educativi in cui si impara l'arte di Gesù Cristo: servire, uscire, prendersi cura degli altri, dialogare per tutti. Scuole in cui non si comunicano tanto nozioni, ma dove s'impara a vivere in mezzo agli altri nello stile del Vangelo”.

Dove si punta ad “un'ecologia integrale”, come hanno detto i responsabili degli istituti, citando inevitabilmente Papa Francesco nella Laudato sì'. “Anche abbellire un'aiuola – ha sottolineato mons. Tisi – può essere un'azione che ci rende più attenti agli altri, al mondo che ci circonda. Ci fa stare meno sui social e più nella relazione con gli amici”.

Un dialogo vivacizzato da alcuni balli di gruppo proposti dagli animatori salesiani, un momento di unità per gli oltre 2 mila studenti e docenti, un progetto proiettato sul futuro: “Questo non vuole essere un evento isolato, ma solo la tappa di un processo che poi si vive nella quotidianità dei nostri istituti”, come hanno detto don Sergio Borsato presidente Fidae (Federazione Scuole Cattoliche), il presidente Agesc Michele Cristoforetti  e l’assessora comunale Chiara Maule, attenta a sottolineare il servizio pubblico di queste iniziative che portano “fuori” le scuole cattoliche. Prima di concludere con un ritmatissimo “Occidentali’s Karma” che ha elettrizzato la piazza prima del rientro nelle aule.

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