“Vaccinarsi, gesto di responsabilità sociale”

Passano da 4 a 12 quelli obbligatori. Chi rifiuta rischia maxi multe e potestà genitoriale

Complice l’allarme per il crollo delle coperture e il conseguente ritorno di malattie che si credevano debellate (morbillo in primis), il governo reintroduce l'obbligatorietà delle vaccinazioni nelle scuole italiane. Venerdì 19 maggio il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legge. I vaccini obbligatori sin da asilo e scuole materne, pena la mancata iscrizione, salgono da 4 a 12.

Oltre quelli già previsti contro polio, difterite

poliomelite, difterite, tetano, epatite b, pertosse, epatite B e pertosse, sono introdotti i vaccini contro rosolia, meningococco B e C, morbillo, parotite, varicella e emofilo b. Dalle elementari fino ai primi due anni delle superiori (6-16 anni) invece, sono previste sanzioni fino a 7 mila 500 euro per i genitori dei figli non vaccinati, che però potranno frequentare normalmente le aule. Il tribunale dei minorenni potrà inoltre sospendere la potestà genitoriale.

La nuova norma sui vaccini dovrà essere applicata anche in Trentino Alto Adige dove, come in altre regioni italiane, non è stato raggiunto il livello di copertura raccomandata dal Ministero della salute, pari al 95 per cento per i bambini con meno di due anni per tutti i vaccini.

“E’ un provvedimento molto importante per la tutela della salute pubblica, soprattutto dei più deboli che non possono vaccinarsi”. Non ha dubbi l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni sulla decisione del governo. “Si supera la difformità in materia a livello regionale – spiega – nell’ottica di evitare la diffusione di malattie che erano date ormai per scomparse tra bambini e ragazzi. Per disinformazione e il dilagare di teorie antiscientifiche certe malattie stanno tornando, come il morbillo, con conseguenze anche molto gravi”. Il morbillo, infatti, sta vivendo una fase di recrudescenza visto che, solo in questi primi mesi dell’anno, si sono contati 2 mila 400 casi di contagio in Italia contro gli 844 di tutto il 2016. “Anche la provincia di Trento riflette la stessa situazione – commenta Valter Carraro, responsabile dell’unità operativa di igiene pubblica e prevenzione ambientale – con l’85 per cento di bimbi che hanno aderito alla vaccinazione, una percentuale che non permette di eliminare la malattia a livello territoriale ed è attestata dal fatto che abbiamo avuto decine di casi di contagi”. Nell’elenco dei vaccini obbligatori, a sorpresa, è stata inserita anche la varicella, che nel comune sentire è considerata benigna. “Non sempre è innocua – precisa – se viene contratta dopo l’adolescenza, da giovani adulti o in persone immunodepresse in alcuni casi può dare complicanze con forme gravi di polmonite e di carattere neurologico”. L’obiettivo del decreto è dunque quello di ripristinare l’obbligo delle vaccinazioni a tutela della salute della popolazione. “E’ un atto di responsabilità sociale – commenta ancora il dottor Carraro – perché la malattia infettiva non riguarda il singolo bambino colpito ma l’intera classe, e a rimetterci sono le persone più deboli che non possono vaccinarsi”. Ai genitori scettici rivolge la rassicurazione “che la vaccinazione è un trattamento sicuro ed efficace – spiega – come attestano le milioni dosi di vaccino fatte nel mondo. Va ridimensionato l’aspetto degli effetti collaterali, l’invito ad una corretta informazione privilegiando il contatto con il medico di famiglia o il pediatra, evitando invece l’accesso a siti internet, scientificamente non attendibili”.

Il giro di vite contro la libertà di scelta scatena la dura reazione dell’associazione trentina Vaccinare Informati, che in una lettera inviata allo stesso premier Gentiloni ha manifestato il proprio dissenso nel tentativo di scongiurare l’approvazione del decreto. “E’ un decreto repressivo e autoritario – denuncia ai microfoni di Trentino inBlu la presidente Patrizia Filippi – perché si vìola il diritto alla libertà di scelta per la tutela della salute e quello all’istruzione. Diritti democratici e costituzionali irrinunciabili. Inoltre perché siamo l’unico paese in Europa che prevede l’obbligo per 12 vaccinazioni?”. L’associazione, punto di riferimento di molte famiglie in Trentino Alto Adige, è contraria alla pratica vaccinale di massa. “Alla somministrazione della stessa quantità di vaccini – insiste Filippi – e ci impegniamo per una corretta informazione scientifica e anche per la solidarietà e la vicinanza verso tutte quelle famiglie che soffrono a causa di un danno vaccinale. Nessuno può essere obbligato, al fine dell’immunità di gregge, ad un trattamento sanitario se sono previsti effetti collaterali. Per questo promuoveremo iniziative per opporci in modo fermo a questo decreto inaccettabile per un paese democratico”.

Le misure del decreto entrano in vigore dal prossimo anno scolastico. A decorrere dal 1° giugno 2017 il Ministero della salute avvia una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull'importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina