Duecento anni di bicicletta in mostra al Muse

“Parlare di sport vuol dire anche parlare di storia”. Così afferma l'assessore comunale di Trento con delega per le materie dello sport e della semplificazione Tiziano Uez, anticipando a Palazzo Geremia la presentazione della mostra “200 anni della bicicletta”, inaugurata il 5 luglio sera presso il Muse-Museo delle scienze, con un talk show dal titolo “200 anni e non sentirli” sul tema della bicicletta condotto dal giornalista Pietro Gottardi e con la partecipazione di importanti ospiti, tra cui i fratelli Aldo e Francesco Moser, Roberto Bonmassari, direttore del reparto di cardiologia dell'Ospedale Santa Chiara, e Carola Gentilini, direttrice del Museo del Ghisallo di Magreglio, in provincia di Como.

La mostra è stata ideata da Davide Brancaleon, appassionato di ciclismo, che si è occupato di reperire le biciclette, i caschi e tutti gli accessori esposti. Questi oggetti contribuiscono a costituire un viaggio nella storia della bicicletta attraverso l'esposizione di bici d'epoca, di fotografie sul grande campione del passato Fausto Coppi scattate da Vito Liverani e di alcuni pannelli sulla prima scuola di ciclismo italiana a cura del Museo di Ghisallo. Sono 28 le biciclette trentine esposte, tra cui bici militari, bici con cerchi in legno, bici senza pedali e freni. Desta curiosità nel visitatore una particolare bicicletta che procede… al contrario. È possibile ammirare anche quella in assoluto più antica, risalente al 1870.

Caschi, borracce e magliette arricchiscono la presentazione. I visitatori hanno inoltre la possibilità di approfondire la storia del cambio.

La mostra è visitabile negli orari di apertura del Muse: tutti i giorni 10-18, sabato e domenica 10-19.

Franca Debiasi, dirigente del comune di Trento, ha poi illustrato altri punti del programma, soffermandosi su quella che è definita la “medicina della bicicletta”, uno degli argomenti al centro del talk show che ha inaugurato la mostra. La bicicletta viene vista infatti come un valido aiuto per chi soffre di cardiopatia. Debiasi ha concluso il suo intervento parlando di educazione stradale e del rapporto tra ciclisti, pedoni, automobilisti, costretti spesso a condividere gli stessi spazi per la mobilità.

Autrice del logo della mostra, che raffigura una bicicletta con i colori di Trento, il blu e il giallo, è Mara Tomasi.

Benedetta Pedrolli

Eugenia Rigotti

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