Don Caldera tra gli schiavi di mattoni in Pakistan

Al lavoro fino a 14 ore al giorno, sotto il sole cocente, tra fango e gas tossici, per una manciata di dollari alla settimana. In questa condizione di schiavitù vivono milioni di lavoratori pakistani, sovente intere famiglie, donne e bambini, costretti ai lavori forzati nelle fornaci di mattoni per ripagare un debito al padrone della fabbrica, contratto a causa della povertà.

Toccare da vicino il dramma di questi lavoratori, tra le cui vittime ci sono molti cristiani o appartenenti ad altre minoranze etniche e religiose, e sostenere i progetti di padre Bonnie Mendes, fondatore del “Centro per lo sviluppo umano” a Toba Tek Singh, è il motivo della visita in Pakistan di don Beppino Caldera, direttore del Centro Missionario Diocesano, accompagnato da don Renzo Scaramella, parroco di Telve. Ad accoglierli nella capitale pakistana, lunedì 6 novembre, suor Josephine Michael, dell’Unione di Santa Caterina da Siena delle missionarie della Scuola, che nel seminario di Lahore ha ereditato l’impegno per molti anni affidato a suor Teresa Bernard, trentina di Pera di Fassa, e con la quale il Centro Missionario negli anni ha instaurato un forte legame di amicizia e di solidarietà. “Suor Josephine ha sempre lavorato nei Basti più poveri per garantire l’istruzione ai minori abbandonati – spiega don Caldera alla vigilia della sua partenza – e collabora con padre Bonnie impegnato in azioni sindacali e legali, in continue pressioni sul Parlamento locale a difesa dei diritti dei lavoratori intrappolati nella morsa dei debiti, far sì che i loro figli possano andare a scuola e riaffermare la Dichiarazione dei diritti del fanciullo sottoscritta dal Pakistan nel 1989, di fatto non adottata, così come la Legge che proibisce lo schiavismo”. In Pakistan è previsto anche l’incontro con Paul Bhatti, medico chirurgo ed ex ministro dell’Armonia nazionale, fratello di Shahbaz Bhatti, ministro cattolico ucciso dagli estremisti islamici nel 2011 a Islamabad per la sua azione in difesa delle minoranze religiose. “Oggi Paul – precisa don Caldera – porta avanti la battaglia del fratello contro la legge sulla blasfemia”. Chi volesse contribuire a spezzare le catene del debito può sostenere fin da subito il progetto annuale del Centro Missionario Diocesano, “Schiavi tra i mattoni in Pakistan”.

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