Dopo il posto di lavoro, le culle?

Ci pare di vederlo, il consigliere Giacomo Bezzi, noneso-solandro “doc” (è nato a Cles, ma risiede a Ossana, dove è stato sindaco), esponente di punta di Forza Italia in Trentino, mentre verga, la fronte lucida di rabbioso sudore, la sua vibrata interrogazione all’assessore alla salute, Luca Zeni. “Perché quella mamma proveniente dalla val Rendena – sottinteso: trentina “doc”? – non ha potuto partorire i suoi due gemellini prematuri al S. Chiara? Perché non c’era posto? Quanti neonati erano presenti nel reparto di neonatologia?”. E poi, la domanda più importante, rivelatrice: soprattutto, “di quale nazionalità?”. Pronto a tuonare in Aula il suo sdegno contro i prematuri figli di stranieri che rubano il posto… in culla ai figli della terra trentina, il nostro ha dovuto sgonfiarsi come la rana di Esopo: i sette posti in terapia intensiva neonatale – gli ha risposto Zeni – quel giorno erano sì tutti occupati, ma da neonati italiani, italianissimi…

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