Parola di fiduciario

Si rilancia il compito dei promotori di Vita Trentina. Anche cercando nuovi volontari]

Somm2 [Per la famiglia Valenti,a Bondo, diffondere Vita Trentina è un impegno di più generazioni

Per i fiduciari di Vita Trentina l'autunno è una stagione particolarmente importante: è il momento nel quale, con la lista degli abbonati sottobraccio, si incontrano i residenti del paese per rinnovare il legame con il settimanale diocesano.

Anche Fabio Valenti, 40 anni, con il preziosissimo aiuto di mamma Fernanda e papà Savino, in questo periodo è impegnato nella campagna abbonamenti, un servizio che svolge da 24 anni “in punta di piedi” bussando alle porte dei circa 700 residenti di Bondo. Essere fiduciario per Fabio è una questione di famiglia. Prima di lui, infatti, il nonno materno, Erminio Pedretti, aveva ricoperto questo ruolo a Tione, passando poi il testimone al figlio, Gino. Proprio assieme allo zio, Fabio ha cominciato a frequentare, ancora minorenne, i convegni annuali per i promotori del giornale.

Da lì il passo a diventare egli stesso fiduciario è stato breve. “Ho sempre visto 'Vita Trentina' a casa nostra”, racconta Fabio Valenti, artigiano del rame come il padre. “Così quando mio zio non ha più potuto occuparsene mi sono detto: perché no? Ho cominciato senza pensarci troppo, è stata una cosa davvero naturale”. Un impegno di volontariato svolto con grande modestia, senza volersi fare pubblicità. “È una piccola cosa, niente di mastodontico; mi fa sentire utile e mi piace poter tramandare questa usanza famigliare”, aggiunge il fiduciario di Bondo che, nel suo tempo libero, si esibisce con il coro locale.

In una realtà piccola come quella del suo paese, il lavoro del promotore si basa quasi esclusivamente sul passaparola. “La stragrande maggioranza dei rinnovi passa dal fiduciario, ma c'è anche qualcuno che si abbona in autonomia”, fa notare Valenti. “Il mio compito è semplicemente quello di verificare se le persone hanno ancora piacere di leggere il giornale o meno. Poi mi capita anche di essere contattato da qualcuno che ha sfogliato il settimanale a casa di conoscenti e vuole abbonarsi”. “Chi legge 'Vita Trentina' – aggiunge – lo apprezza per cosa c'è scritto e per come è scritto”.

Tra lavoro e famiglia trovare il tempo per il volontariato è sempre più difficile, ma il giovane fiduciario di Bondo non vuole rinunciare a coinvolgere le nuove generazioni, come, a suo tempo, avevano fatto il nonno e lo zio con lui. “I volontari più esperti potrebbero insegnare il mestiere alle nuove leve, in modo da garantire un ricambio generazionale per la campagna abbonamenti ma soprattutto per la lettura del giornale”, suggerisce Valenti, che auspica tra i volontari anche un maggior senso di appartenenza nei confronti della testata. “Ogni fiduciario – conclude – rimane molto legato alla sua zona, ma sarebbe bello anche rafforzare la rete tra di noi”. Un impegno che la redazione condivide e rilancia, sperando che nuovi “fiduciari” si facciano avanti. Basta rivolgersi all'Ufficio abbonamenti o scrivere direttamente a direttore@vitatrentina.it

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