“Il povero deve inquietare ogni credente”

“Dobbiamo passare dalla povertà intesa come problema ai volti dei poveri”. E’ l’appello lanciato dall’arcivescovo Lauro a un’ottantina di volontari dei Centri di ascolto Caritas, riuniti nei giorni scorsi nella sede del Centro di Ascolto (CedAS) di via Giusti a Trento. Al centro del suo intervento la Giornata mondiale dei poveri in calendario domenica 19 novembre.

Don Lauro ha parlato del “rischio che i poveri divengano lo strumento per raccontare noi stessi” e ha invitato a pensare alla vicinanza ai poveri non come l’opera di singoli volontari, ma come espressione comunitaria. Fino alla provocazione più forte: “Papa Francesco sogna una Chiesa povera e per i poveri. Io sogno che scompaia la Caritas e cresca la Chiesa diocesana che fa la carità. Sogno che si arrivi a dire che i cristiani trentini li trovi sulla strada, nel dormitorio… perché il povero deve inquietare tutti, ogni credente!”.

Introdotto dal direttore della Caritas, Roberto Calzà, il vescovo Tisi ha dialogato a partire dall’intuizione di Papa Francesco che ha fortemente voluto la prima “Giornata Mondiale dei poveri”. Don Lauro ha provato a riscrivere un grammatica della carità che si “alleni a frequentare il volto dei poveri: se consegno il mio pacco viveri, ma non scatta un incrocio di sguardi con il destinatario, allora non ho fatto carità”. Ha poi parlato del “rischio che i poveri divengano lo strumento per raccontare noi stessi” e invitato a pensare alla vicinanza ai poveri non come l’opera di singoli volontari, ma come espressione comunitaria.

Infine, ecco il suo duplice appello: ad agire nella gratuità, avendo come “codice di orientamento Gesù di Nazareth e la sua umanità”, e a coltivare la “leggerezza della speranza: sei sicuro di portare la carità di Gesù – ha concluso l’Arcivescovo rivolto ai volontari – se una storia di dolore la affronti facendo percepire al povero che lui è incanto e luce”.

Al termine dell’incontro, un duplice dono a don Lauro: una sciarpa e libretto con storie di persone incontrate dai volontari CedAS.

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